MANDELLO – La “vicenda Patrignani” continua a tenere banco a Mandello. E’ di oggi questa lettera aperta indirizzata al sindaco, Riccardo Fasoli, dal Movimento 5 Stelle a firma degli attivisti Flavio Angeli, Maurizio Scola e Giuseppe Iovino:
“Egregio signor sindaco, le poniamo alcuni quesiti in base alle sue citazioni.
“Non esiste che le eventuali colpe di parenti debbano ricadere sull’assessore” (citazione sindaco).
Se non sussistono reali colpe, ma solo eventuali, come è possibile che sia stato accertato il reato dalla forza pubblica? Ci chiediamo quale abbaglio abbiano potuto prendere gli organi inquirenti in mancanza di tale dolo.
“Nessuno ha parlato di “assessore” che rispetterà segnalazioni e sentenze, bensì della madre dell’assessore” che rispetterà appunto segnalazioni e sentenze” (citazione sindaco).
Se l’autore del reato non è il signor Patrignani, perché il suo nome appare all’albo pretorio come intestatario del reato? Non era a conoscenza l’assessore che nel momento in cui si pone una firma su un documento se ne risponde personalmente? Grave, molto grave.
“Come ogni cittadino la madre dell’assessore, titolare degli immobili, provvederà ora alla demolizione del contestato abuso” e di seguito “Il nome di Patrignani è stato inserito nella comunicazione affissa all’albo pretorio in quanto avrebbe presumibilmente demolito una tettoia e un locale ritenuti abusivi e, per altro, di proprietà della madre” (citazione sindaco).
Secondo l’articolo 31 del D.P.R. 380/2001 “ per interventi eseguiti in totale difformità del permesso di costruire” si intendono i lavori comportanti la realizzazione di un organismo edilizio integralmente diverso per caratteristiche tipologiche, planovolumetriche o di utilizzazione da quello oggetto del permesso stesso, ovvero l’esecuzione di volumi edilizi oltre i limiti indicati nel progetto e tali da costituire un organismo edilizio o parte di esso con specifica rilevanza e autonomamente utilizzabile.
Dunque, signor sindaco, ci illumini. Gli immobili verranno o sono stati demoliti e a questo punto l’abuso è stato accertato oppure no e da parte di chi e con quale autorizzazione sono stati demoliti gli immobili?
La legge è ferma a una segnalazione, gli sciacalli sono già arrivati alla sentenza (citazione sindaco).
Ci spiace, signor sindaco, che lei definisca in tal modo i cittadini che hanno chiesto delucidazioni sul caso. Le rammentiamo che lei e il suo assessore ricoprite ruoli istituzionali. E’ pertanto legittimo chiedere delucidazioni da parte di ogni cittadino. Inoltre se siamo alla fase di demolizione degli immobili la sentenza è arrivata, quindi che senso ha accusare di sciacallaggio?”.
Flavio Angeli, Maurizio Scola, Giuseppe Iovino – Attivisti Movimento 5 Stelle