MANDELLO – Nella serata di ieri la presa di posizione del sindaco, Riccardo Fasoli. Nella mattinata odierna la risposta del gruppo consiliare di minoranza “Casa Comune” e ora un nuovo intervento del primo cittadino sul “caso Patrignani”, che a Mandello tanto sta facendo discutere.
“Non so se essere contento del fatto che non si parla più di abuso dell’assessore, calunnie terminate, ma ci si concentra sul togliersi le colpe dell’inerzia amministrativa”, premette Fasoli, che aggiunge: “Non commento l’accanimento, ora, contro la madre dell’assessore. Preciso solo che la lettera di integrazione era stata predisposta su un format uguale per tutte le pratiche e, nel caso della madre di Patrignani, le integrazioni richieste erano arrivate addirittura prima dell’invio della lettera. Una parte, sì, era mancante. Mancava l’integrazione relativa alla richiesta dell’autorizzazione paesaggistica. Ma come poteva essere presentata una simile integrazione se già si era a conoscenza dell’impossibilità di ricevere l’autorizzazione stessa a seguito delle norme emesse l’anno precedente?”.
Il sindaco continua: “Una lettera che suona tanto di “noi abbiamo scritto e quindi siamo a posto”. Ma l’amministratore è qui per agevolare la vita del cittadino, riportandolo alla legalità ove necessario, o per evitare problemi a se stesso? Detto questo, credo sia chiaro che non c’è nulla da nascondere da parte di Franco e, come detto settimana scorsa, la madre seguirà le regole previste per tutti i cittadini. Tra queste regole non credo vi sia la gogna mediatica. Il caso politico non esiste e la maggioranza è coesa, per buona pace di chi sperava con il nulla di affossarla”.
Riccardo Fasoli risponde poi anche alle considerazioni fatte nei giorni scorsi da Riccardo Mariani, sindaco di Mandello fino allo scorso anno e ora assessore alle Politiche sociali, alla casa e al lavoro del Comune di Lecco, oltre che presidente f.f. del Consiglio di rappresentanza dei sindaci.
“La sua presa di posizione non mi ha fatto arrabbiare, ma mi ha un po’ deluso – afferma Fasoli – Io al suo posto non mi sarei spinto a tanto, anzi, tra amministratori certe uscite le considero una mancanza di rispetto. Soprattutto da chi, per alcuni aspetti, rappresenta anche il comune di Mandello. Ripeto, così come le sue sono considerazioni personali, anche queste lo sono per me e non vorrei che qualcuno le leggesse con una nota di presunzione o di attacco”.
Il sindaco aggiunge: “Venerdì scorso, divagando dal tema di cui si parlava e che preferisco non toccare, sono stato tacciato di debolezza e fragilità politica . Per altro, secondo l’ex sindaco, riprovata. Beh, non so cosa lui intenda per debolezza e fragilità politica. Quel che è certo è che siamo ancora davanti a un giudizio sommario che mai mi permetterei di fare pubblicamente nei confronti di un collega amministratore”.
“Innanzitutto – continua il primo cittadino mandellese – perché i rapporti tra le Amministrazioni credo siano buoni, anzi ottimi. E credo che questi ottimi rapporti derivino dal fatto che in tutti i tavoli dove ci siamo seduti abbiamo reciprocamente portato importanti e determinanti contributi che dimostrano il contrario rispetto a questa sua definizione nei miei confronti. Personalmente subisco molto le parole e i giudizi detti a vanvera dalle persone delle quali ho stima. Nonostante questo farò di tutto perché questa mia reazione personale non si ripercuota sui bellissimi rapporti che ho con il resto della giunta del capoluogo”.
Fasoli così conclude: “Magari mi sarei soffermato meglio a leggere le dichiarazioni mie e di Patrignani. Nessuno ha parlato di “assessore” che rispetterà segnalazioni e sentenze, bensì della “madre dell’assessore” che rispetterà appunto segnalazioni e sentenze. Addentrandomi in questa delicata faccenda, non avrei sottovalutato questa piccola differenza. Sono dispiaciuto e avrei preferito una chiamata, una richiesta di notizie, anche informale, perché qualcuno mi insegna che, quando si parla e si scrive, si è sempre amministratori. Mi sono permesso questa nota semplicemente per quello che ho letto, senza voler fare polemiche, con un pizzico di amarezza ma con la mano sempre tesa”.