Lago sempre più basso, i politici del territorio si mobilitano

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ERBA – Il Lago di Como sotto osservazione ‘matematica’, per potere, tra due, massimo tre anni, chiedere al Ministero una modifica legislativa sulla regolamentazione del livello idrometrico delle sue acque. Questo, in sintesi, l’importante progetto finanziato da Regione Lombardia per salvare il nostro lago dall’abbassamento costante registrato negli ultimi dieci anni.

Che il Lario non goda di buona salute è noto da tempo: complici diversi fattori (incisivi il cambiamento climatico e l’utilizzo delle acque a valle e nella bassa Pianura Padana) il livello del lago è sceso a livelli preoccupanti, non solo per l’ecosistema ma anche per le infrastrutture e le attività economiche del territorio, lecchese e comasco.

“In dieci anni non si è fatto che parlare del problema, ora vogliamo passare alle soluzioni” ha dichiarato l’onorevole Alessio Butti (Fratelli d’Italia) che insieme ai forzisti Mauro Piazza, consigliere regionale, e Alessandro Fermi, presidente del Consiglio Regionale, ha presentato il progetto in conferenza stampa a Lariofiere, giovedì mattina. “Dell’abbassamento del lago ne risentiamo tutti, a diversi livelli: smottamenti e deterioramento di case e sedi stradali nei comuni rivieraschi sono oramai un problema serio e che non si può più sottovalutare, senza contare i danni che il continuo sali-scendi delle acque danneggia l’ecosistema del lago, quindi attività quali la pesca, ma non solo. Non possiamo più permetterlo”.

La spiaggia a Dervio in una foto scattata ad agosto della passata estate

“Grazie all’importante finanziamento di Regione Lombardia siamo quindi pronti ad avviare la progettazione di uno strumento che ci consentirà di dimostrare che abbiamo un’emergenza e che i livelli idrometrici del Lago di Como vanno regolamentati in maniera diversa” ha continuato Butti.

Si tratta, in pratica, di una piattaforma che studierà, sulla base di modelli matematici, da un lato i cambiamenti climatici da qui ai prossimi 20 anni, dall’altro gli scenari socio/economici per determinare con precisione le ricadute, sul territorio, dell’abbassamento delle acque del lago. I modelli matematici permetteranno anche di quantificare il valore dei danni causati agli enti locali, nell’ottica di dotare gli stessi di strumenti assicurativi idonei al risarcimento.

Come detto il finanziamento del progetto è a carico di Regione Lombardia che proprio nei giorni scorsi ha approvato il bilancio preventivo per il triennio 2019-2021. “All’interno di questa approvazione io e il consigliere Piazza abbiamo inserito un emendamento, accolto dalla Giunta, per lo stanziamento di 600 mila euro volti a sostenere la realizzazione di questa piattaforma” ha spiegato il presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi. A coordinare il tutto sarà il Politecnico di Milano, supportato da enti quali l’Autorità di Bacino e a Navigazione Laghi e tutti coloro che sono a vario titolo coinvolti nella gestione delle acque del Lario. Al progetto, che sarà suddiviso in tre lotti, lavorerà anche una Startup innovativa chiamata Softwater.

Il tratto dove il lago torna ad essere Adda tra il Ponte Nuovo e il Ponte Vecchio a Lecco, foto scattata ad agosto

“Grazie a questo strumento, tra due anni e mezzo, massimo tre, saremo in grado di andare a Roma con dati incontrovertibili per richiedere una modifica della legislazione nazionale che riguarda la regolamentazione dei livelli idrometrici del Lago di Como – ha continuato Fermi – non sarà facile, ma dopo anni di discussioni e continui peggioramenti dovevamo arrivare ad una soluzione. Questa è una pagina di storia importante”.

“Il Lago è il simbolo del nostro territorio e rinsalda sempre più il rapporto tra Como e Lecco – ha aggiunto il consigliere Piazza – siamo molto soddisfatti di essere riusciti ad approvare questo emendamento. Il ruolo degli enti locali in questa ‘battaglia’ dovrà essere il più ampio possibile: il lago non deve più essere l’anello debole, invertiamo la rotta, per il bene del Lario e dei ‘lariani’ “.