LECCO – “Lo stato di salute dei nostri immobili, dei nostri edifici comunali è pessimo” e c’è da crederci se a dirlo è l’assessore al Patrimonio oltre che ai Lavori Pubblici e alla Manutenzioni, Corrado Valsecchi.
Parole “gravi”, “eccessive”, le ha definite lo stesso assessore rimarcando la serietà delle sue dichiarazioni, rese ai consiglieri comunali che lo ascoltavano in aula mercoledì sera, durante i lavori in commissione. Parole rilasciate dopo aver appreso il risultato delle perizie affidate in questi mesi agli esperti incaricati dal Comune e che avrebbero portato alla luce situazioni critiche al punto da spingere al primo posto tra le priorità la sistemazione degli edifici comunali.
“Serve un atto di responsabilità che deve coinvolgere anche l’opposizione – ha lanciato il suo appello Valsecchi – la prima cosa da fare è sistemare è il patrimonio immobiliare del Comune, garantire la sicurezza degli edifici che offrono servizi alla cittadinanza. Poi verrà tutto il resto”.
Un déjà vu, l’ennesimo in città: ogni volta che i tecnici puntano la loro lente d’ingrandimento su edifici pubblici del capoluogo, finiscono per scoperchiare il vaso di Pandora. E’ successo al Parini, dove uno studio commissionato dalla Provincia ha decretato l’inagibilità di gran parte dei locali dell’istituto, prima ancora è successo per il Palazzo Comunale, per quello del Belgiojoso e per il Teatro della Società, dove analisi statiche e sismiche hanno messo in luce la necessità di interventi ai sottotetti, con la sala del consiglio comunale rimasta chiusa per qualche settimana a causa del rischio crolli, costringendo al trasferimento di una seduta politica alla vicina sede della Provincia.
Non dimentichiamoci poi quanto accaduto nell’ottobre del 2014 alla scuola Tommaso Grossi dove solo la fortuna ha voluto che il controsoffitto del laboratorio di artistica cedesse in orario serale, con l’aula sgombra di studenti. L’intervento di ristrutturazione completa dell’istituto, ha annunciato Valsecchi proprio mercoledì sera, è stata recentemente aggiudicata e nel secondo semestre del prossimo anno dovrebbe essere dato il via ai lavori.
“Ci troviamo nella condizione di dover intervenire per mettere in sicurezza il patrimonio pubblico che per troppi anni, decenni, è rimasto abbandonato sé stesso” ha proseguito l’assessore, rendendo noto lo stanziamento di 6 milioni di euro per i prossimi tre anni destinati alle manutenzioni straordinarie degli edifici comunali.
“Saranno sufficienti? Probabilmente no – ha sottolineato Valsecchi – ma sono le risorse di cui ora disponiamo, speriamo che il Governo conceda nuovi spazi finanziari ai vicoli di bilancio, così come lo scorso anno, consentendoci interventi più strutturati”.
Anche il San Martino tormenta i pensieri dell’assessore: “Nelle giornate di ‘stratempo’ non guardo i tombini che traboccano ma il San Martino. Da troppo tempo soffre delle necessità di una messa in sicurezza e gli interventi devono essere fatti speditamente, a partire dagli espropri per i quali abbiamo già incaricato i nostri uffici”. Il Comune, per questi lavori, dovrebbe godere dello stanziamento di 1,2 milioni dalla Regione.
Secondo quanto riferito dall’assessore dovranno essere sanate anche alcune inadempienze, come l’assenza per alcuni edifici di certificazioni antincendio. “Non è tollerabile, come amministratori non possiamo tollerare questa situazione. Non possiamo chiedere al privato di adeguarsi alle normative quando il primo a non farlo è l’ente pubblico”.
“Non credo che, in presenza di terminate situazioni, le istituzioni deputate ai controlli non le abbiamo mai rilevate in tutti questi anni” ha commento dai banchi dell’opposizione l’ex sindaco Lorenzo Bodega, oggi consigliere comunale.
“Lei dovrebbe saperlo Bodega” lo ha incalzato Valsecchi, innescando il botta e risposta tra i due. “Se è convinto che sia così come dice, allora faccia chiudere tutti gli edifici che ritiene necessario” ha replicato l’ex primo cittadino che ha attaccato l’assessore sui costi di progettazione “folli”, li ha definiti Bodega, stanziati dal Comune (circa 900 mila euro) per l’intervento al palazzo del Cereghini e alla Tommaso Grossi.
Lo scontro è destinato ad alimentarsi anche al prossimo consiglio comunale, quando Valsecchi risponderà alle interrogazioni, presentate dalla Lega e dai Cinque Stelle, riguardo alla procedura di somma urgenza utilizzata per i lavori agli impianti elettrici degli edifici comunali.