LECCO – L’AVIS Provinciale di Lecco si prepara alla sua 18esima assemblea, prevista per il 23 marzo, forte dei suoi 15 mila associati e di numeri in costante crescita nel 2012.
In effetti, dal 2007 ad oggi l’associazione ha saputo mantenere un trend positivo non solo riguardo i semplici associati ma soprattutto nei donatori, arrivati a 14.762 alla fine dello scorso anno, con un incremento del 5,13% rispetto al 2011.
“Dati che riflettono l’indice di generosità della nostra provincia, la cui gente si fa carico dei problemi di sconosciuti donando una parte di se stessi – ha sottolineato il presidente provinciale Bruno Manzini – Anche come sistema Avis abbiamo lavorato bene, sviluppando una capacità di attrazione che riteniamo positiva”.
Nel 2012 sono aumentate anche le donazioni, da 31539 a 31795: l’incremento non ha riguardato le donazioni di sangue intero (26.229) diminuite rispetto all’anno precedente; al contrario della raccolta di plasma ha visto nel 2012 un incremento dell’11,74%.
Questi dati però, come sottolineato dallo stesso presidente Manzini, dipendono anche dalla richieste fuori provincia, quindi delle Regioni e del Centro Nazionale Sangue; infatti, il sangue raccolto in provincia di Lecco supera del doppio il fabbisogno provinciale e viene quindi distribuito per coprire le necessità extra territoriali.
E se crescono i donatori, sono sempre di più i giovani volontari (quelli tra i 18 e i 35 anni rappresentano il 31% del totale) e le donne (36%). Lecco è il distretto comunale dove sono state effettuate più donazioni (10.181) seguito da quello di Merate (4.177) e Bellano (3.047) anche se l’indice di donazione, ovvero la percentuale media di donazioni per volontario, distingue altri comuni per generosità: primo Malgrate (2,8 donazioni per volontario) al secondo posto Annone Brianza (2,68) e al terzo Calolziocorte (2,58).
Fuori dai dati ci sono le tante iniziative messe in campo dall’AVIS provinciale per migliorare il proprio servizio, la propria efficacia e promuoversi sul territorio. Tra questi c’è “Avis in tempo”, progetto nato per abbattere i tempi di attesa per le visite di idoneità:
“Nei primi mesi del 2011 ci siamo ritrovati con 300 potenziali donatori che attendevano di essere visitati – ha spiegato il presidente Manzini – un problema che è stato risolto grazie alla convenzione con un medico , quindi con un’attività professionale aggiuntiva a quella espletata dai Centri Trasfusionali di Lecco e Merate. Attualmente siamo in grado di offrire la visita di idoneità entro 15 giorni dalla domanda di iscrizione all’associazione”.
In cantiere, come spiegato dal presidente, c’è anche il progetto di sostenere la specializzazione di un giovane medico attraverso la convenzione con un ateneo milanese, così da avere un’importante risorsa per gli anni a venire.