
LECCO – Sentita anche quest’anno la tradizionale cerimonia di celebrazione del Giorno del Ricordo a Lecco, istituita per commemorare gli italiani vittime delle fobie tra il 1945 e il 1947.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 10 febbraio i partecipanti e le autorità civili, militari e religiose della città si sono ritrovati in Piazza Diaz per la fiaccolata fino a riva Martiri delle Foibe in lungolago, dove nei pressi della targa dedicata alle vittime si è svolta la tradizionale cerimonia.

Il primo a prendere la parola è stato il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano: “Sono passati 71 anni dalla strage dimenticata delle foibe, ma il momento storico in cui ci troviamo seppur in diversi termini ripropone gli stessi problemi di allora. Questa giornata è importante non solo per ricordare una triste parte della nostra storia recente ma per insegnarci a vivere nel rispetto di valori importanti. Quello che dobbiamo promuovere va contro alla violenza e ai pregiudizi nei confronti della diversità – ha continuato Polano – la società che siamo chiamati a sostenere è quella della pace e della convinvenza”.

“Iniziative come quella di oggi – ha detto il sindaco Brivio – sono volte a costruire una storia condivisa. Il Giorno del Ricordo è una ricorrenza civile a tutti gli effetti, poiché è stata stabilita da legge dello Stato che ci ricorda fatti storicamente accaduti e per decenni oscurati. Allo stesso tempo questa tragedia ancora viva deve insegnarci qualcosa in questo momento in cui la l’Europa è in crisi: le identità devono essere piante solide e devono saper creare dialogo tra noi. Continuiamo a raccontare quanto successo ai nostri concittadini”.

Con un appello di solidarietà è intervenuto anche Mons. Franco Cecchin, prevosto di Lecco, che ha voluto rimarcare l’importante dell’accoglienza all’interno della società: “I nostri fratelli vittime di violenze ideologiche devono poter vivere con noi e tutti insieme promuovere la cultura della giustizia”.
Prima del minuto di silenzio e raccoglimento di fronte alla targa dedicata alle vittime delle foibe hanno preso parola Simone Galimberti del Comitato 10 febbraio e di Roberto Stanzione, presidente della Comunità lecchese Esuli Giuliano Dalmati: “Questa è un’occasione di ricordo che non ci siamo fatti sfuggire, le vittime delle foibe sono state ignorate, poi vituperate e discusse. 70 anni ci sono voluti per riconoscerne l’esistenza. Su questa terra possiamo e dobbiamo essere conviventi”.
“Aspettiamo ancora il risarcimento dei danni subiti – ha concluso Stanzione – siamo rimasti in pochi ma siamo duri, decisi e finchè c’è vita non vogliamo dimenticarci di questo giorno, data importante per la storia nostra e per l’Italia”.
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