Lecco ricorda le vittime della strada. “Ogni anno piangiamo nuove croci”

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LECCO – “Dietro ogni croce si cela una persona che ci ha lasciato in un incidente stradale, dietro ogni croce c’è il dolore immenso di familiari e amici”.

Sono le parole di Angelo Fontana, presidente dell’Area Sociale della Polisportiva Monte Marenzo, a sottolineare la sofferenza e allo stesso tempo l’importanza di accedere una luce, ancora una volta, per il 12esimo anno in provincia di Lecco, sulle vittime della strada e sulla necessità di una maggiore prevenzione rispetto al tema della sicurezza stradale.

Per questo, venerdì, Polisportiva e Associazione Matteo La Nasa, hanno portato a Lecco “La via delle Croci” che alle 18.30 ha avuto inizio dalla scalinata della Basilica di S. Nicolò, con un corteo silenzioso partecipato dai familiari, dalle istituzioni e dai rappresentanti delle forze dell’ordine- Ognuno di loro ha portato verso la chiesa una croce e con essa il volto di chi oggi non c’è più. Mons. Franco Cecchin ha celebrato una messa in loro ricordo.

Un impegno, quello delle due associazioni, che continua, “perché purtroppo sulle nostre vie ogni anno si aggiungono sempre nuove croci” ha ricordato Fontana.

Nel 2017, sulle strade lecchesi si sono contati altri nove morti. Tra loro il giovanissimo Matteo Pigazzi, 16 anni, che a febbraio dello scorso anno è caduto rovinosamente dalla sua moto a Primaluna, paese dove viveva con i genitori e il fratellino di 11 anni.

“Non sappiamo cosa sia successo, nessuno ha visto, pensiamo possa aver attraversato la strada un gatto e che sia caduto per quello – racconta la mamma Marina – Aveva una grande passione per le moto e studiava come elettricista.  Da quel momento è cambiato tutto per noi.. cerchiamo di andare avanti”.

Un impegno che continua per Matteo così come un ragazzo suo omonimo e poco più grande di lui, Matteo La Nasa, morto in seguito ai traumi riportati in un assurdo incidente, travolto da un’auto fuori da un locale a Versasio. “Quello che resta nei familiari è un vuoto enorme – ha spiegato la zia di Matteo, sorella della madre Croce Castiglia che dal giorno dell’incidente porta avanti una battaglia per dare giustizia alle vittime e sul tema dell’educazione stradale – portiamo avanti diverse iniziative lavorando con le scuole, con la Polizia Locale e la Polizia di Stato”.

I giovani, soprattutto, sono loro le principali vittime degli incidenti stradali e croci portate in corteo ne sono testimonianza. “L’uso del cellulare – ha ricordato Fontana – è causa di tantissimi incidenti ogni anno, è la prima causa di morte e di invalidità tra i ragazzi”.

“Non possiamo abbassare la guardia – ha aggiunto Fontana – Nel nostro piccolo sentiamo il dovere di alimentare la cultura della sicurezza stradale, avvertiamo l’importanza di un impegno per richiamare ognuno di noi alla responsabilità verso la tutela della vita, all’amore per questo dono straordinario che abbiamo ricevuto. Pensiamo che si possa fare molto e che sia un dovere di ognuno impegnarsi con volontà e intelligenza per ridurre gli incidenti stradali”.

Alle forze dell’ordine va l’appello al rigore nel far rispettare le norme del codice della strada e allo stesso tempo “puntare alla persuasione, al dialogo e alla sensibilizzazione”. Alle istituzioni preposte “il compito di eliminare le situazioni di rischio e effettuare le manutenzioni sulle strade”.