
LECCO – La comunità di Maggianico ha accolto con un caloroso abbraccio l’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini giunto nel tardo pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea per la benedizione del restaurato Polittico di Bernardino Luini.
Il pomeriggio lecchese dell’Arcivescovo è cominciato al Santuario Mariano della Madonna del Bosco a Imbersago dove ha presieduto alla celebrazione eucaristica, a conclusione del quarto centenario dell’apparizione e del miracolo avvenuto il 9 maggio 1617.

La visita lecchese è stata dedicata alla benedizione dell’opera d’arte restaurata nel corso del 2017 grazie alla delegazione Fai di Lecco e alla donazione fatta in ricordo dei fratelli Paolo e Alessandra Boghi dalla famiglia, il polittico è oggi ammirabile in tutto il suo splendore.

E’ stato il parroco don Ottavio Filippo Villa ad accogliere l’Arcivescovo: “Al Vescovo chiedo a nome di tutti questi suoi fedeli di ricordarci e sostenerci nella preghiera. La sua presenza fra noi ci giunge così famigliare e vogliamo trovi spazio nel suo cuore orante ognuno di noi, in particolare i nostri malati, i nostri anziani, i nostri bambini e i giovani tutti. Un particolare ricordo per tutte le famiglie in particolare quelle che vivono delle difficoltà. L’occasione ci ha offerto anche di poter chiederle di benedire questo nostro gioiello, il Polittico di Bernardino Luini. Un’immagine alla quale la devozione della nostra gente è particolarmente legata anche per la sua straordinaria bellezza. Grazie, a nome di tutta la comunità, la famiglia Borghi che ha offerto in memoria dei propri cari il contributo necessario per il restauro, grazie al Fai di Lecco per la collaborazione e a chi ha eseguito i lavori”.

Presenti i rappresentanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e una delegazione del gruppo Alpini di Maggianico e Chiuso. Prima della benedizione la restauratrice Roberta Grazioli ha spiegato nel dettaglio la storia dell’opera e i lavori svolti.

“Queste opere sono fatte per stare nelle chiese e aiutare i fedeli a pregare – ha detto l’Arcivescovo Delpini – C’è una specie di contagio tra la luce arriva da queste figure e la luce che è in noi perciò è bello che una comunità si curi di tener bene le opere d’arte che possiede. Pulendo un quadro è un po’ come se pulissimo anche la nostra anima e io vi auguro di poter rendere questo capolavoro un’occasione per diventare voi stessi, come comunità cristiana, un capolavoro”.

L’Arcivescovo, poi, prima di fare ritorno a Milano ha fatto tappa a Chiuso per la celebrazione eucaristica in onore del Beato Serafino e per l’incontro con i cresimandi.

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