MANDELLO – Due volumi dedicati alla Moto Guzzi, alla sua storia e all’idea, come recita il sottotitolo delle pubblicazioni, che ha cambiato Mandello. Due volumi a cui l’Archivio comunale della memoria locale, che li ha realizzati nell’anno del suo decennale, ha dedicato impegno, tempo ed energie.
Il primo volume era stato lanciato lo scorso settembre in occasione del motoraduno internazionale organizzato per i 95 anni della Casa dell’Aquila, il secondo verrà presentato alla cittadinanza mercoledì 7 dicembre nella serata che si terrà in sala civica a Molina con inizio alle ore 21.
Si tratta come detto di una preziosa opera in due volumi che costituisce l’undicesimo “quaderno” dell’Archivio. La prima edizione era andata a ruba, ma questa nuova edizione, che della prima conserva soltanto il titolo, è decisamente un’altra cosa: 20 capitoli, 1.300 pagine, 2.500 foto, una serie di documenti inediti, numerose testimonianze e la sintesi in inglese alla fine di ogni capitolo.
Dieci anni di lavoro, di raccolta e di catalogazione di tante voci e immagini per trasmettere alle future generazioni il patrimonio di un’operosa comunità, per far conoscere agli italiani e agli stranieri, ai fedeli guzzisti e, di riflesso, anche agli estimatori di Mandello e in generale della terra lariana una storia importante, oltre che per promuovere un turismo di qualità.
Ai due volumi sono allegate, non a caso, due guide: gli “Itinerari Guzzi” (in versione italiana o inglese), che illustrano i tre “percorsi Guzzi” in Mandello e gli altri nelle vicinanze, e gli “Itinerari della memoria” per ricordare il ruolo della Casa motociclistica mandellese durante l’ultima guerra mondiale.
“Il turista che arriva a Mandello – spiega Simonetta Carizzoni, presidente dell’Archivio della memoria – può scoprire in un primo momento questi percorsi, poco noti anche a molti mandellesi, e portarsi a casa i volumi per documentarsi e approfondire quanto appena scoperto. Nel primo volume si parla in particolare della vita, della storia e delle idee di Carlo Guzzi, della sua famiglia, della sua passione per i motori, della nascita della ditta e delle varie fasi di produzione e sviluppo dell’azienda, ma altresì delle competizioni e degli eventi che hanno visto protagonisti la Guzzi e Mandello”.
“Vi si trovano cartoline e foto degli anni ’20 e ’30 che non c’erano nella prima edizione – aggiunge – mentre il secondo volume nei primi capitoli affronta i diversi aspetti della vita dei mandellesi legata alle iniziative promosse dalla fabbrica fin dai primi anni: le varie discipline del Gruppo sportivo Moto Guzzi, le diverse proposte per il tempo libero, i molti interventi edilizi che hanno cambiato l’aspetto di Mandello, le iniziative sociali, sanitarie e culturali, le colonie estive per i figli dei dipendenti, gli interventi a sostegno delle famiglie numerose o in difficoltà”.
L’Archivio della memoria ha autonomamente ricostruito, con un lavoro capillare, l’elenco delle donne che – dagli anni Quaranta agli anni Novanta – sono state assunte in fabbrica come impiegate o come operaie.
A questi capitoli se ne aggiungono altri sui motoraduni, molte curiosità targate Guzzi nel mondo, i grandi personaggi che hanno visitato la fabbrica, le opere d’arte, le mostre, i film e altro ancora.
Alla fine del secondo volume vi è pure una piantina del cimitero di Mandello che ricorda i componenti della famiglia Guzzi, i corridori, i meccanici e i progettisti sepolti appunto nel camposanto del capoluogo.
Simonetta Carizzoni aggiunge: “Un guzzista che sta leggendo il primo libro ci ha scritto: Quando cercavo notizie tecnico-storiche ho preso i curatissimi libri di Mario Colombo e lì vi ho trovato che tutte le notizie sulla produzione Guzzi. Ma quello che avete fatto voi è un’altra storia: si racconta un mondo scomparso, una testimonianza per le generazioni future che vivranno nella globalizzazione perdendo la propria identità. Una testimonianza significativa, perché proprio questo era il nostro intento”.
L’opera è stata resa possibile grazie al contributo di moltissime famiglie mandellesi, di ex dipendenti, di guzzisti italiani e stranieri che hanno fornito materiali e testimonianze. Poi c’è stato il gran lavoro dei volontari più anziani dell’associazione, che hanno esaminato le foto per riconoscere le persone in modo che i loro nomi potessero essere ricordati nelle didascalie. Nel libro viene citato anche chi ha messo a disposizione le fotografie pubblicate.
A chiudere infine ogni volume, secondo lo stile dell’Archivio, è un lungo elenco di ringraziamenti a coloro i quali, in diversi modi, hanno collaborato alla realizzazione dell’opera.
I due volumi di “Guzzi, l’idea che ha cambiato Mandello” saranno disponibili anche giovedì 8 dicembre a Molina in occasione della tradizionale mostra delle associazioni.