Mantovani (Pdl): “Irresponsabile abbandonare ora il paese”

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CALOLZIOCORTE – “Cosa avete fatto alla Lega da queste parti per non avervi voluto?”. Rompe il ghiaccio con una battuta il vice presidente regionale e assessore alla sanità lombarda Mario Mantovani (Pdl), giunto a Calolzio per sostenere il candidato sindaco Dario Gandolfi.

“Scherzi a parte – ha proseguito Mantovani – avremmo voluto fare un accordo con la Lega, è incomprensibile che a Calolzio non siamo riusciti nell’intento. A volte la Lega è misteriosa nei suoi obiettivi, però la sosteniamo in Regione, nonostante credo che la presidenza della Lombardia dovesse restare del Pdl”. E’ un Mantovani che non le manda certo a dire quello che ha preso la parola venerdì 10 maggio a Calolziocorte: “di fatto noi siamo gente responsabile e sosteniamo pure questo governo, perché sarebbe da incompetenti abbandonare il paese in questo momento di crisi”. “Gli italiani hanno dato un segnale forte alle ultime elezioni, delineando tre partiti principali: il Pdl di Berlusconi, il Pd di Bersani e quell’altro, come si chiama? Ah, sì… Grillo”, ha ironizzato Mantovani, che poi è subito tornato serio: “cosa dobbiamo fare, abbandonare il paese proprio ora? Assolutamente no, diamo una mano anche al governo, mossi dal nostro senso di responsabilità”.

“Anche durante le votazioni per il Presidente della Repubblica – ha continuato il vice presidente di Regione Lombardia – abbiamo dimostrato questo nostro senso di responsabilità: prima ci hanno chiesto di scrivere il nome di Marini e nonostante fosse uno dei fondatori del Pd l’abbiamo fatto, poi abbiamo votato scheda bianca – anche se devo confessare che io ho scritto il nome di Berlusconi – infine il Pd ha dimostrato tutta la sua debolezza sulla candidatura di Prodi, ma vi assicuro che non è stato facile nemmeno scrivere il nome di Napolitano, vista la sua provenienza politica”. “Tuttavia – ha ribadito Mantovani – il senso di responsabilità sul piano politico viene prima degli interessi del partito ed è lo stesso senso di responsabilità con il quale stiamo sostenendo il governo Letta, purché non aumenti in nessun modo le tasse e tolga l’IMU sulla prima casa: la prima casa è sacrosanta e va salvaguardata”. “I soldi per far fronte alla cancellazione dell’IMU si trovano – ha assicurato il leader regionale del Pdl – basta ridurre le spese pubbliche inutili”.

Altro tema ampiamente dibattuto, naturalmente, è stato quello della sanità regionale: “è di oggi la notizia che siamo riusciti a siglare un accordo per la salvaguardia di 241 posti di lavoro all’ospedale San Raffaele di Milano – ha dichiarato Mantovani – era fondamentale salvare quei posti di lavoro e come Regione abbiamo fatto la nostra parte”. “Inoltre – ha proseguito l’assessore – stiamo lavorando sugli standard anche in campo medico, perché vogliamo che una siringa costi uguale a Mantova come a Milano, così come una cardiochirurgia che fa tre interventi all’anno, rispetto a una che ne fa 300, non ha ragione d’esistere: non dico che la struttura vada chiusa completamente – ha spiegato Mantovani – ma sicuramente va riconvertita, magari a favore di centri ambulatoriali”. “Sono dell’idea – ha proseguito Mantovani – che sia meglio avere strutture qualificate e ospedali ad alta intensità dove siano garantiti tutti i servizi necessari piuttosto che tanti centri più piccoli ma non di alta specialità, anche perche non possiamo più permetterceli. In questo senso – ha chiarito l’assessore alla sanità della Lombardia – ritengo fondamentale la figura del medico di base, che parli con la gente e con il territorio, aiutando a non fomentare inutili campanilismi”.

“Come vedete – ha concluso Mario Mantovani – nel nostro lavoro partiamo sempre da chi ha più bisogno e, checché ne dica la sinistra, ci facciamo carico veramente delle famigli più in difficoltà: il tema della socialità è fondamentale”. Infine, a conclusione dell’incontro, non poteva mancare una stoccata sul tema della giustizia, tanto sentito tra i membri del Pdl: “se la giustizia si occupasse di quei nove milioni di processi irrisolti invece che accanirsi su Berlusconi – ha dichiarato Mario Mantovani – l’Italia starebbe sicuramente meglio; non è tanto l’accanimento giudiziario, ma è una questione di priorità: se la giustizia pensa di sostituirsi al voto popolare si sbaglia di grosso”.