LECCO – Il servizio di mensa scolastica ancora al centro del dibattito politico nel capoluogo: dopo aver spiegato il nuovo modello tariffario basato sull’indicatore ISEE, nei giorni nei giorni scorsi l’assessore all’istruzione, Francesca Bonacina, avrebbe annunciato la non applicazione dell’adeguamento Istat per i non residenti, lasciando quindi a 5,70 la tariffa per chi proviene da fuori Lecco, anziché a 6,10 euro.
Uno sconto che non è piaciuto al capogruppo Idv al Comune, Ezio Venturini: “Potrebbe sembrare a prima vista un provvedimento se adottato giusto , ma non sicuramente coerente con l’intento di ridurre i costi ed in definitiva far pagare meno la collettività attiva. Privilegiare i cittadini di Lecco questa sarebbe la strada più equa in quanto sono gli unici che pagano le tasse all’Amministrazione Comunale di Lecco”.
Il consigliere, in alternativa, propone delle convenzioni con i comuni degli utenti non residenti nel capoluogo che utilizzato questo servizio:
“I tempi sono cambiati ,sono sopra aggiunte nuove tasse che non avremmo mai immaginato ,per cui è giusto che l’aumento Istat sia dovutamente pagato. Sarebbe una discriminazione nei confronti dei cittadini residenti privilegiare persone che non contribuiscono direttamente nelle casse di Lecco, usufruendo di un servizio che avrebbero sicuramente a minor prezzo presso il proprio Comune di residenza,ma che vista la propria esigenza hanno deciso legittimamente di portare i propri figli a scuola a Lecco”.