Movida e controlli. Cippo di Pescarenico: “Stufo. Ad agosto chiudo”

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LECCO – In città è sicuramente tra i più preparati sull’argomento, perché, suo malgrado, lo ha vissuto in prima persona: “Solo dalla Polizia Locale ho subito trecento controlli, almeno questo è quanto mi avevano riferito durante un incontro al Comando.. senza contare le verifiche di Carabinieri,Polizia, Guardia di Finanza, l’Arpa, e in tutti questi anni mi è stata contestata una sola sanzione. Ma così non è possibile lavorare”.

A parlare è Ferruccio Gianola, detto Cippo, titolare dell’Oasi’s Bar di Pescarenico; lo avevamo già conosciuto in passato (vedi articolo). Il suo caso è del tutto simile a quello accaduto solo pochi giorni fa nel centro storico del capoluogo, all’Hemingway di Piazza XX Settembre, dove gli uomini dell’Arma hanno messo sotto sequestro tavolini e impianto stereo in seguito alle denunce per disturbo presentate da alcuni privati cittadini (vedi articolo).

Anche Cippo ha dovuto fare i conti con esposti e verifiche da parte delle forze dell’ordine per il presunto disagio arrecato al vicinato. “Qui la musica non c’entra, sono stato multato per il ‘vociare’ medio basso dei clienti. Nel mio caso sono stati imposti dei limiti orari per l’esposizione dei tavolini, quando anche qui altri locali tengono i tavolini all’esterno dei locali senza problemi. E’ questo l’assurdo e la discriminazione”.

Recentemente l’Oasis Bar ha ricevuto la visita della Polizia con l’ordine di chiusura temporanea del locale dopo che durante alcuni controlli era stata rilevata la presenza di persone con precedenti penali, un provvedimento poi archiviato dal questore senza che venisse applicato. “Mi sono opposto – spiega Gianola – ma dico, come posso sapere io se un cliente ha la fedina penale pulita o meno? Se si comporta correttamente all’interno del locale io non ho motivo per mandare via nessuno. Non c’è mai stata una rissa, mai un problema. Intanto, però, sono i controlli a mandare via la clientela perché sono gli stessi clienti a stancarsi della situazione”.

Siamo in una città che a parole vuole essere turistica, nei fatti invece succedono queste cose. Mi chiedo cosa fanno allora in città, per davvero,  turistiche come Venezia, Milano o Genova… di certo non lasciano che i locali chiudano” prosegue Gianola.

Ed è quello che succederà all’Oasi’s Bar tra poche settimane, la decisione è già stata presa: “Ad agosto chiudo – annuncia Cippo – in questo momento sono in fase di vendita, mi piacerebbe che questo locale continuasse la sua storia, personalmente lo gestisco da trent’anni, ma non è detto che nel suo futuro possa esserci qualcosa di diverso e lo chi acquisti voglia trasformarlo in un altro tipo di attività”.

“Io lascio, per motivi personali – conclude Gianola – ma anche mio figlio, che è titolare di un locale nella zona del centro, ha intenzione di chiudere il proprio bar dopo aver ricevuto duemila euro di multa per uno sforamento acustico durante una serata karaoke. Come si può lavorare così? Non è solo un problema nostro o dell’Hemingway, chiunque abbia un’attività di questo tipo ha a che fare con situazioni del genere, è necessario che il Comune faccia qualcosa se si vuole evitare che la città muoia insieme ai suoi locali”.