OLGINATE – Com’è possibile parlare di morte quando si è nel pieno della giovinezza? La domanda pronunciata nell’omelia da don Eugenio Folcio, parroco di Olginate, è riecheggiata nelle menti dei suoi compaesani e dei tanti giovani commossi che hanno affollato venerdì mattina la chiesa di S. Agnese, per l’ultimo saluto ad Andrea Ruggeri. Giovanissimo, 18 anni e un futuro strappato da un incidente stradale nella notte di lunedì (vedi articolo), mentre correva con la propria moto lungo la provinciale di Abbadia Lariana.
“Era impossibile vederti triste, eri un angelo ed ora sei con gli angeli”, è il ricordo di un amico di Ruggio, così come lo chiamavano i suoi compagni di vita oggi affranti da un dolore incontenibile, che li ha avvicinati in un abbraccio alle sofferenze dei genitori e del fratellino di Andrea.
“Questa improvvisa e straziante morte interpella la nostra fede e ci fa domandare dove sia Dio in tutto questo, ma solo l’amore sa giustificare e illuminare il dolore; dalla morte può nascere la vita” ha spiegato don Eugenio, ricordando la scelta di mamma Graziella e papà Enzo di donare gli organi del proprio figliolo. Il pensiero è andato anche ai due compagni rimasti gravemente feriti nell’incidente, tuttora ricoverati all’ospedale di Lecco e di Erba in gravi condizioni.
Un lungo e interminabile corteo ha poi accompagnato la salma del 18enne verso il camposanto cittadino.