OLGINATE – “Io non dico mai l’età, dico l’anno di nascita, poi fate voi il conto”. Scherza Riccardo Cornara, classe 1929, titolare della Osca.Cornara di Olginate.
Un imprenditore vecchio stampo, orgoglioso della sua azienda ma ancor di più dei suoi dipendenti. Un’eccellenza nel campo dell’automazione industriale (“un’eccellenza insieme ad altre realtà della zona” puntualizza) che produce alimentatori a vibrazione elettromagnetica: “Ho cominciato a lavorare all’età di 14 anni e ho acquisito esperienza in questo campo perché ho lavorato dove queste apparecchiature, allora provenienti dall’America, venivano utilizzate”.
Poi nel 1969 decide di dare vita alla propria azienda: “Siamo partiti come un laboratorio artigiano e nel 1994 siamo diventati industria”. Oggi conta 18 dipendenti con un’età media di 38 anni (“escluso me, ovviamente, altrimenti la media schizzerebbe in alto”). Lui è l’amministratore unico, affiancato dalla figlia Elisa, mentre il genero Marco Beri è responsabile della produzione.
Lunedì scorso, nella storica sede di via Moronata 27, Riccardo Cornara ha ricevuto la visita del sindaco Marco Passoni: “E’ stato un onore. E’ la prima volta che un sindaco viene a visitare la nostra azienda e spero vada a vedere anche altre realtà del paese perché a Olginate si eseguono lavori altamente specializzati ma poco conosciuti. Gli ho illustrato il processo produttivo e gli ho spiegato come il nostro lavoro, per l’80%, è lavoro manuale. La nostra ricchezza sta nella manualità e nell’abilità dei nostri dipendenti“.
Da Olginate i prodotti vengono esportati in tutto il mondo: “I vibratori sono contenitori dove caricare dei pezzi alla rinfusa e, mediante vibrazione e accorgimenti studiati da noi, farli uscire in ordine. Sono creati su misura e non si possono nemmeno progettare su computer. Per questo motivo è fondamentale il lavoro dei nostri dipendenti”.
Poi ci scappa l’occhio su un quadretto appeso in ufficio, un ritaglio di giornale dove campeggia una vecchia Fiat Coupè: “E’ la Fiat Osca da cui ho preso il nome per la mia azienda. Negli anni ’50, al parco del Valentino di Torino, venivano organizzate delle gare automobilistiche. In quell’occasione vidi per la prima volta quell’auto e rimasi colpito. Allora di soldi non ce n’erano, non potendo permettermela, ma decisi di chiamare la mia azienda Osca”.