Pescarenico come Las Vegas? “Questore fermi le slot machine”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del portavoce di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi, preoccupato per la comparsa di numerose sale da gioco in diversi punti della città, oltre che delle slot machine adottate da sempre più esercizi commerciali. Appello per Lecco, manifestando la propria contrarietà a tale fenomeno, chiede alle autorità maggiore attenzione alle zone dove queste sale vengono inaugurate, per tutelare i minori; in particolare Valsecchi si rivolge al Questore, invitandolo a tutelare da tutto ciò il quartiere di Pescarenico, l’area della città che il movimento di cui è coordinatore ha cercato di valorizzare “come un centro storico alternativo e complementare al centro storico tradizionale”.

“Con la crisi economica, come sottolineato sempre più spesso dalla stampa locale – e non solo -, molti negozi lecchesi – soprattutto in centro – hanno abbassato definitivamente le saracinesche, altri sono in procinto di essere chiusi. Da qualche mese a questa parte, però, sono comparsi, in numerose zone della città – compresa il centro -, molti punti con slot machine e attrezzature simili che vanno ad aggiungersi ai bar che già possedevano questa tipologia di macchine. Una vera e propria espansione che ha avuto luogo in tempi estremamente rapidi. Questi punti sono nati peraltro in Viale Dante – di fronte a una scuola materna -, in zona Meridiane dove ha luogo quotidianamente un passaggio consistente di ragazzi e studenti minorenni che si recano alle scuole superiori in zona Castello, per non parlare della concentrazione di tre di questi punti nel rione di Pescarenico – uno tra le carceri e l’oratorio; un’altro, più nascosto e discreto, in via dei Pescatori e infine uno in corso Martiri a pochi passi da una scuola materna.

Appello per Lecco coglie l’occasione per manifestare il proprio dissenso sulla presenza sul nostro territorio di tali e tanti punti gioco. Non solo, chiede alle autorità competenti che garantiscono le autorizzazioni ad aprire queste “sale da gioco legali” di porre maggiore attenzione ai punti cittadini e alle zone in cui vengono inaugurate. Un’attenzione di tipo estetico che diventa morale, perché in un periodo in cui la crisi attanaglia le famiglie e i lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro o entrano in cassa integrazione, veder proliferare questo tipo di punti, è francamente un esempio di cattivo gusto poco sobrio e decoroso. Porterà soldi nelle casse dello Stato, ma il sistema di prelievo è assolutamente poco edificante ed educativo.
Non solo: Appello per Lecco sottolinea con forza il cambiamento in corso da anni nel quartiere di Pescarenico; da tempo è stato avviato a un progetto atto a valorizzarlo come un centro storico alternativo e complementare al centro storico tradizionale, una vera e propria perla posta sul fiume che attira sempre più spesso cittadini e turisti lungo le sponde dell’Adda; un rione dove ormai sono state avviate la realizzazione di nuovi condomini e la messa a punto di ristrutturazioni di vecchie abitazioni; un quartiere che ha migliorato l’accogliente e pittoresca Piazza Era e che ha realizzato una pista ciclabile che attira centinaia di sportivi e famiglie con bambini; una zona che conta la presenza di un nido, una scuola materna e un oratorio e che per questo è meta di passaggio del Pedibus; un posto che ha visto l’inaugurazione di locali e gallerie d’arte; e soprattutto un quartiere che ormai si identifica, ormai, anche con l’Isola Viscontea che da tempo, grazie ai volontari di Appello per Lecco, è ormai oggetto di restyling e di attività culturali che attirano cittadini lecchesi e turisti che provengono da fuori Lecco.

Per questo Appello per Lecco chiede al signor Questore di non autorizzare l’apertura di ulteriori punti sul territorio di Pescarenico per non rovinare tutto il lavoro svolto sinora – con l’aiuto del volontariato – e trasformare un quartiere con molte potenzialità, reso, peraltro, noto persino dal Manzoni nel suo romanzo più celebre, in una squallida copia di Las Vegas.

Manderemo questa nostra posizione anche al Prefetto e al Sindaco di Lecco perchè valutino seriamente la situazione e assieme alla Questura possano pianificare il modo più opportuno per interrompere il dilagare di questo fenomeno che crea dipendenza e rovina le famiglie illudendole in un facile guadagno”.

Nel pomeriggio è giunta in redazione un aggiornamento sulla vicenda, reso noto dallo stesso Valsecchi: Il Questore di Lecco Dott. Bocci mi ha telefonato con grande cortesia e sollecitudine per dirmi che il fenomeno dell’estensione e dell’apertura di queste sale gioco a Lecco preoccupano molto anche lui.

Tuttavia, la Questura, esegue ciò che la legge prevede. Se coloro che intendono aprire queste sale ad ingresso pubblico sono in regola con le norme e le leggi le Autorità non possono impedire il diffondersi e il proliferare di tali attività e mi risulta che anche il Comune possa fare ben poco.

Ora se il problema è la legge, mi chiedo anche chi l’abbia votata ? In una situazione di disastro occupazionale, di crisi economica, politica e istituzionale profonda e di un disagio sempre più crescente nelle famiglie mi chiedo chi sono i parlamentari , anche lecchesi, che hanno dato il loro voto ad incentivare il gioco, magari la dipendenza e il diffondersi di esercizi che metteranno a dura prova anche il controllo e il monitoraggio da parte delle Forze dell’ Ordine ? Comunque sia almeno chiediamogli chi è disponibile a fare una battaglia in Parlamento per cambiare la legge !

Inoltre ho ricevuto l’informazione che nei prossimi giorni sul lungolago Cadorna aprirà un’altra grande sala dedicata al gioco ! Come dire : “ piove sul bagnato !”

Per Appello per Lecco
Corrado Valsecchi