Piazza “della stazione” accende lo scontro in Comune

Tempo di lettura: 4 minuti

piazza stazione lega

LECCO – Ancora una volta è piazza della stazione, pardon, Piazza Lega Lombarda ad accendere lo scontro politico in Comune: questa volta non si parla dell’accessibilità del piazzale, che resta chiusa ai veicoli ad esclusione dei mezzi pubblici, ma del nome della piazza.

Il PD e il Nuovo Centrodestra, con una mozione condivisa tra i due gruppi e a firma di Salvatore Rizzolino e di Stefano Chirico, vorrebbero infatti riportare la toponomastica del piazzale antistante alla stazione alla sua origine, quindi in Piazza della Stazione.

Il provvedimento cancellerebbe il nome che era stato stabilito nel 1997 dall’amministrazione leghista del sindaco Pogliani, con l’approvazione della proposta avanzata dal capogruppo Carlo Castelli.

“E’ una mozione semplice che ha l’obiettivo di ripristinare l’antica denominazione della piazza, il toponimo che ha avuto fin dalla sua nascita e che è sempre stato più forte di tutti gli altri toponimi che lo hanno sostituito negli anni – ha spiegato Rizzolino – Tutt’oggi i cittadini la chiamano piazza della stazione”.

Come ricostruito dal consigliere democratico, la piazza assunse il nome ‘tradizionale’ alla sua origine, nel 1863, quando venne istituito il collegamento ferroviario tra Lecco e Bergamo; cambiò nome durante il periodo fascista, con un ordine prefettizio del 1931 che la trasformò in Piazza 28 Ottobre, in ricordo della marcia su Roma. Al termine del secondo conflitto mondiale, il 22 maggio del 1945, il sindaco Giuseppe Mauri ristabilì la toponomastica originale e così rimase fino all’ultimo cambio deciso dalla giunta leghista.

Salvatore Rizzolino (PD)
Salvatore Rizzolino (PD)

“Non voglio fare un parallelo tra il ventennio fascista e quello leghista – ha precisato Rizzolino – ma è bene constatare che, quando governano, alcune forze politiche tendono a marcare il territorio con i loro miti fondativi, invece ci sono forze democratiche che rispettano il territorio e i suoi toponimi”.

Inevitabili le polemiche dal Carroccio: il consigliere Giovanni Colombo, senza mezzi termini, ha definito il provvedimento “una grandissima minchiata”.

“Se pensate di far arrabbiare qualcuno della Lega cambiando il nome alla piazza avete sbagliato a capire, non ci fate né caldo né freddo – ha spiegato – Invece di perdere tempo, dovreste pensare della sicurezza di quella zona, diventata terra di nessuno, e della viabilità della piazza, visti i disagi che ci sono”.

Colombo ha poi ironizzato sui consiglieri che hanno presentato la mozione: “Entrambi non sono di origine lecchese e dovrebbero avere rispetto delle tradizioni lombarde, siete stati accolti in questo territorio e non vi siete ancora integrati”.

“In Lombardia ho portato il capitale della mia famiglia e la mia professionalità – ha replicato seccato Rizzolino – Nulla contro la storia della Lega Lombarda, un movimento glorioso di popolo, non sopporto però le strumentalizzazioni politiche di un fenomeno storico che non è patrimonio di un partito ma della penisola italica”.

Scuse, dichiarazioni di stima e strette di mano hanno poi riportato la pace, almeno tra i due consiglieri. Nel frattempo anche Zamperini di Fratelli d’Italia ha attaccato la mozione giudicandola a sua volta “una cazzata pazzesca”.

“Chi fa proposte per cambiare i nomi delle strade lo fa perché non sa incidere nella politica della città. La verità è che la gente è sempre più insoddisfatta di queste proposte che non definirei nemmeno demagogiche”.

Giovanni Colombo (consigliere comunale Lega Nord)
Giovanni Colombo (consigliere comunale Lega Nord)

La risposta, aspra, è arrivata da Antonio Pasquini di NCD: “Chi oggi ci accusa di perdere tempo, non meno di un paio di mesi fa presentava proposte per intitolare vie a Oriana Fallaci e Bobby Sands. Perché se il nome piace allora ci si dice d’accordo altrimenti si punta il dito sugli altri”.

Pasquini ha ricordato che la mozione, condivisa con il PD, nasce a seguito del pronunciamento della Giunta Brivio sulla richiesta di cambiare il nome del piazzale in Piazza Falcone e Borsellino, avanzata dall’associazione Qui Lecco Libera nel 2010; in quell’occasione, l’amministrazione comunale aveva risposto con una lettera respingendo la richiesta, facendo sapere di ritenere utile ripristinare la toponomastica originale.

Sandro Magni (FDS) ha però fatto presente a tutti che, proprio in occasione del voto sulla mozione per dedicare una via alla scomparsa giornalista, l’amministrazione comunale ha scelto il principio del minimo disagio, ovvero di non creare inutili problemi ai cittadini “e non giocare a sostituire i nomi delle vie se non si tratta di nuove strade”.

“Qui però si parla di un ripristino – ha detto infine il capogruppo del PD, Stefano Citterio – non c’è voglia di segnare il territorio come fanno gli animali”.