PREMANA – “In questa speciale decima edizione auguriamo di far risplendere ‘l’Antico’ che è in tutti!”
Alle 8.30, puntuale, è cominciata Premana Rivive l’Antico 2018. Poche parole da parte della portavoce della Pro Loco Ramona Fazzini per sottolineare lo sforzo dell’associazione, supportata da un paese intero, per mettere in scena uno degli eventi più importanti di tutta la Valsassina.
“Sono passate dieci edizioni, quindici anni, tanto impegno, dedizione, amore, tempo, voglia e pane. Premana Rivive l’Antico è una lunga storia, nata da un’idea un po’ folle e ambiziosa di Roberto Fazzini: recuperare i mestieri di un tempo, rispolverarli e farli rivivere, in un ambiente che ancora ne conserva tante tracce”.
E così la manifestazione si è concretizzata grazie a un gruppo variegato di persone che ha creduto in lui e seguito la sua idea visionaria. Ne è passato di tempo dal 2003 quando l’avventura ebbe inizio, ma oggi la magia si è ripetuta ancora una volta complice una bellissima giornata di sole.
In centinaia, sin dal mattino (alla fine della giornata di sabato sono state circa 3300 le persone giunte a Premana), hanno visitato il percorso immergendosi in un’atmosfera antica fatta di lavoro duro e momenti di festa, quando il passare del tempo era scandito dalle stagioni. Il rumore della sega, si alterna ai colpi di un martello sull’incudine e tutto si confonde col canto che accompagnava lo scorrere delle giornate.
All’apertura della manifestazione è intervenuto anche il sindaco Elide Codega: “Sono qui a rappresentare tutte le donne che lavoravano duramente e si accontentavano di poco. La vita nel nostro territorio non era semplice un tempo, bisognava arrangiarsi a fare tutto. Però i nostri nonni non si sono lasciati scoraggiare e in questi due giorni vedrete come tutto ebbe inizio. Premana adesso è conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione di articoli da taglio ma ritengo che la nostra realtà economica non sia la caratteristica più importante di Premana, la nostra particolarità è la capacità di fare squadra quando il paese chiama. Fare da soli non porta da nessuna parte: bisogna condividere e collaborare per crescere”.
All’apertura ha partecipato anche il consigliere regionale Mauro Piazza: “La vostra caratteristica principale è saper fare comunità ed è una cosa molto importante perché comunità è continuità: dall’antico portare testimonianze alle persone più giovani”.
“Premana Rivive l’Antico negli anni è cresciuta grazie alla capacità e alla voglia di fare gruppo. La solida base è sempre stata la collaborazione, il lavorare insieme, il discutere di un dettaglio anche fino alle 3 di notte se necessario. La voglia di fare, ma di farlo insieme. Il tempo, tanto tempo da impiegare, purché passato insieme – ha proseguito Ramona Fazzini -. Noi del gruppo storico degli organizzatori, quelli che un po’ se lo sentono appartenere questo ‘Antico’, siamo riusciti a creare questa manifestazione grazie soprattutto all’amicizia che ci ha legati e che ci lega; e non è retorica, non sono frasi che diciamo per colpire o per farci belli, è la semplice verità”.
Centinaia di figuranti, orgogliosi delle proprie radici, si aprono al mondo per mostrare una storia di cui vanno fieri. Premana Rivive l’Antico è soprattutto questo: un intero paese che rema nella stessa direzione per creare un evento che lascia tutti a bocca aperta, soprattutto chi non lo conosce. E così è stato anche oggi, con la sorpresa della gente che comincia nel vedere un paese letteralmente aggrappato alle pendici di un monte.
“Noi, in cuor nostro, lo sappiamo – ha continuato Ramona Fazzini- quanto amiamo questa manifestazione, quante nottate, serate, giornate e tempo, quanto tempo. Quanti sbattimenti, quanti fastidi, quante cavolate, quanti rischi, quante parolacce, quanto impegno, quanta preoccupazione, quante lacrime, quanti pranzi, quanti lapetardi, quante risate. Quanti ricordi abbiamo seminato nel lungo cammino di questa manifestazione. Questa decima edizione è un traguardo di cui andiamo fieri, è un compleanno di cui ci sentiamo un po’ i festeggiati. E’ un’emozione che ci portiamo dentro e che per sempre porteremo nel cuore, perché questo antico per noi è una creatura da custodire, educare, crescere e lasciare andare. E così, questo antico va e cresce”.
Oggi l’organizzazione è formata da un grande gruppo di ragazzi giovani, volenterosi, in gamba. Questi ragazzi ci stanno mettendo l’anima, sono attenti e impegnati: “Sono stati bravi a incastrare impegni di studio e lavoro alle serate, pomeriggi e giornate che sono servite per arrivare a questo risultato. Sono da ammirare perché ci dimostrano che la nuova generazione non è poi così leggera e disinteressata come l’opinione pubblica tende a pensare. Sono un grande esempio da seguire, perché a Premana il volontariato è sacro, importante e vitale. E se con il volontariato abbiamo creato dieci edizioni di Premana Rivive l’Antico, chissà cosa ci riserverà il futuro! Ma questa è un’altra storia”.
Sono bastate le prime ore di questa manifestazione per decretarne il successo, del resto quando c’è passione, entusiasmo e generosità non può essere altrimenti. I premanesi ci hanno messo l’anima, hanno aperto le loro case e offerto a tutti un posto a tavola. Sono i volontari che svolgono qualsiasi attività, sono i bambini che giocano, la gente che canta, che sorride e che vi accoglie: “La storia che vedrete è ben più lunga, ma è simbolicamente racchiusa in queste dieci edizioni di Antico”.
Fortunatamente questa suggestiva manifestazione è ancora all’inizio, la festa continuerà fino a sera tardi per ricominciare domani, domenica. Bisogna solo venire a Premana con un po’ di curiosità e lasciarsi coinvolgere. In fondo sono trascorse “solo” dieci edizioni, sei ancora giovane… tanti auguri “Premana Rivive l’Antico”.
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