Prendi un libro, lascia un libro. A Molina la biblioteca di quartiere

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Il prototipo della "casetta dei libri" che vertà inaugurata giovedì 8 dicembre nel rione mandellese di Molina.
Il prototipo della “casetta dei libri” che verrà inaugurata giovedì 8 dicembre nel rione mandellese di Molina.

MANDELLO – L’iniziativa è racchiusa in uno slogan tanto esplicito quanto significativo, ossia “prendi un libro, lascia un libro”. A lanciarla, in occasione della prossima mostra delle associazioni che si terrà a Mandello giovedì 8 dicembre, sono gli “Amiis di Molina”, che inaugureranno in piazza IV Novembre – di fronte all’edicola, nello spazio circoscritto dalla roggia – la “casetta dei libri”.

Al progetto hanno contribuito fattivamente la Macelleria Giulio Pandiani e l’edicola di Aldo Gallo.

L’idea consiste in una struttura in legno (la forma è quella classica delle casette per gli uccelli) destinata a diventare una sorta di piccola biblioteca libera di quartiere dove scambiare libri, in un luogo dunque a disposizione di tutti.

Giulio Pandiani e Aldo Gallo.
Giulio Pandiani e Aldo Gallo.

Va detto che l’idea era partita dagli Stati Uniti, dove Todd Bol costruì nel 2009 la prima “Little free library” creando con un altro americano, Rick Brooks, una rete in cui catalogare e associare tutte quelle esistenti al mondo.

Ma come funzionano in concreto le “Little free library”? Si tratta come detto di casette artigianali di legno che contengono collezioni di libri in continuo cambiamento.

I libri (così avverrà anche per Molina) possono essere presi e depositati da chiunque, anche se solitamente la “casetta” è pensata soprattutto per le persone del quartiere.

I luoghi più gettonati per l’installazione di una “Little free library” sono solitamente parchi, giardini, cortili e spazi comuni di condomini, anche se vi sono versioni nei bar o nei ristoranti.

La regola fondamentale per far funzionare il tutto è “Libro che prendi, libro che doni” – “Take a book, return a book”.

“Il nostro auspicio – spiegano Aldo Gallo e Giulio Pandiani – è che la comunità mandellese, a cominciare appunto dai residenti nel rione, partecipi attivamente e in modo convinto a far sì che il progetto possa avere la fortuna che auspichiamo”.