CALOLZIO – Due giorni di spettacolo, adrenalina e fiato sospeso lungo strade e tornati, così il 13^ Rally ACI Lecco ha invaso con i propri motori roboanti la Valle San Martino il 2 e 3 giugno, catturando l’attenzione dei residenti e richiamando appassionati giunti anche dall’estero per non lasciarsi sfuggire l’occasione.
La corsa, organizzata dalla valtellinese Promo Sport Racing non vedeva edizioni dal 2008, ma per il grande ritorno, da un’idea del commissario sportivo regionale Pierluigi Donadoni e il direttore dell’ Automobile Club Lecco Roberto Conforti, ha scelto la location calolziese, che ha accolto oltre un centinaio di equipaggi giunti da tutta Italia, ma anche dall’estero per l’occasione.
Per il 1^ trofeo Valle San Martino piloti, meccanici e addetti ai lavori hanno stabilito i box nella zona del lungo fiume al Lavello, svolgendo tutte le operazioni preliminari e le prove venerdì 2 giugno per entrare nel vivo del ‘Rallyday’ sabato, con cinque prove speciali tre nel centro cittadino di Carenno e due a Valcava, le ‘piesse’, di 7 chilometri ciascuna, permettono il raggiungimento di 35 chilometri cronometrati.
Dal Cornello, lungo la provinciale 180, attraversando la frazione di Rossino, per salire fino a Carenno e poi scendere alla volta di Sopracornola, affrontando i tornanti, le strettoie ed il centro di Carenno, questo il percorso della prova speciale ‘Carenno’, mentre per la ‘Valcava’ i rallisti si sono confrontati con le curve della salita da San Marco fino al valico, incitati dai tanti amanti dell’adrenalina e di questo sport che si sono riversati a bordo strada per tifare e godersi lo spettacolo.
Il trofeo Valle San Martino mira a dare risalto alle amministrazioni comunali coinvolte nella gara, ogni auto è stata infatti abbinata a Calolzio, Carenno, Erve o Torre de Busi. Le polemiche e le discussioni, alimentate soprattutto sui social nei giorni precedenti la gara, a onor del vero non sono mancate in particolar modo per la chiusura della strada che dal centro Calolzio conduce a Carenno, l’unica arteria che i residenti si sono visti bloccare.
Di certo un evento tanto particolare, se diventasse appuntamento fisso, potrebbe rilanciare e far conoscere il calolziese a livello extra nazionale.
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