
LECCO – Alberghi, un centro benessere, un agriturismo, pub, ristoranti, una grande sala convegni e un museo, immaginate tutto questo ai Piani d’Erna. Lo hanno fatto gli studenti del Politecnico, ‘ingaggiati’ dal Comune di Lecco per valutare possibili interventi di sviluppo turistico per la suggestiva località lecchese, perché, turismo a Lecco non significa solo lago, ma anche montagna.
I Piani d’Erna sono ancora un terreno vergine per pensare in grande e far diventare questa ‘perla’ del capoluogo manzoniano un luogo di villeggiatura, il tutto rispettando la sua bellezza naturalistica.
Giovedì mattina gli studenti dell’ateneo lecchese hanno partecipato ad una speciale sessione d’esame organizzata nell’aula del Consiglio Comunale, in un due sessioni, mattina e pomeriggio, lavorando a gruppi sulle diverse proposte da realizzare.

L’idea alla base del progetto è quella di un’albergo diffuso, non un unico centro ricettivo ma diverse strutture, grandi e piccole, per accogliere i visitatori e dislocate in luoghi diversi della località lecchese.
All’arrivo della funivia andrebbe a sorgere il punto di accoglienza principale, con l’area logistica, spazio per spettacoli, ambulatoria medico e qui potrebbe trovare posto anche un museo dedicato alla montagna; anche il piazzale e la partenza della funivia verrebbe totalmente rimesso a nuovo, con un restyling complessivo. Spazio anche per negozi di vendita di prodotti agricoli e del bosco, ristoranti e ostelli, si ipotizza anche la realizzazione di una Spa. E quale posto migliore per rilassarsi se non in un contesto stupendo come quello dei Piani d’Erna, ai piedi del Resegone? “Idee preziose – ha riferito l’assessore all’Urbanistica, Gaia Bolognini – per noi, l’incontro con gli studenti del Politecnico, è un confronto che ci permette di avere una visione d’insieme su quello che potrà essere il futuro dei Piani d’Erna”.

“Sono rimasto davvero colpito da ciò che hanno portato in Aula: modellini e cartografie che lasciano intravedere scenari concreti di sviluppo di una delle aree più importanti della città per l’invocato sviluppo turistico – spiega il sindaco Virginio Brivio – Tra i meriti del progetto c’è senza dubbio quello di aver gettato uno sguardo di realtà sui Piani d’Erna, accendendo un interesse che a volte si limita a tante belle parole. Molti lecchesi che parlano di tradizioni e radici con non poca retorica, in realtà poi non sono mai stati ai Piani d’Erna, così come in tante altre località montane, anche le più note. Con questa giornata i ragazzi hanno contribuito a far riscoprire e a guardare con occhi nuovi la località in cui ci aspettano parecchie sfide”.
La prima, ricorda il sindaco, riguarda la funivia, inserita nel sistema di trasporto pubblico locale con vocazione dunque non solo turistica. “Tra qualche mese dovremo affidare il servizio e ci poniamo il tema di come renderlo più appetibile, sia per i cittadini che per i turisti. In futuro, magari proprio con l’aiuto del Politecnico, sarebbe bello trovare delle soluzioni ingegneristiche per sfruttare la funivia fino a tardi la sera: pensiamo a cosa vorrebbe dire trascorrere le serate ai Piani d’Erna e scendere a mezzanotte!”

La seconda sfida su cui il progetto ha posto una seria riflessione è sì la stazione di partenza, “oggi spesso sovraffollata e poco accogliente – ha proseguito Brivio – ma soprattutto la stazione di arrivo, dove abbiamo delle proprietà sottoutilizzate. Dobbiamo capire come attrarre risorse private per creare un sistema di ricettività diffusa, che soddisfi anche le nuove discipline sportive all’aria aperta, oggi non sono più solo passeggiate ed escursionismo.”

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