Samuel e moglie,
sul caso interviene
la Prefettura

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LECCO – Torniamo a parlare della vicenda di Samuel Michael e di sua moglie Martha, la coppia di immigrati nigeriani scampati dall’incendio che ha coinvolto una palazzina di Vercurago dove i due vivevano ed ora collocati temporaneamente nella struttura dei Padri Somaschi.

Senza soldi ne documenti, la coppia si era rivolta alla stampa per chiedere aiuto alle istituzioni (vedi articolo). Il loro caso è stato preso in esame dalla Prefettura, che li ha incontrati nella giornata di martedì e che ha diffuso quest’oggi un comunicato stampa, con il quale chiarisce i dettagli della situazione e illustra i provvedimenti presi:

Nel pomeriggio di ieri, 14 novembre 2012, si è svolto presso la Prefettura un incontro volto ad esaminare la vicenda che ha interessato la coppia di cittadini nigeriani il cui alloggio è divenuto inagibile a seguito dell’incendio del 7 novembre u.s.
I coniugi sono stati accolti in questa provincia, nell’ambito dell’emergenza Nord Africa, dal 25 agosto 2011 ed ospitati dapprima in una struttura di tipo alberghiero e successivamente dal Consorzio Consolida presso i Padri Somaschi di Vercurago nell’immobile danneggiato.

Al momento dell’arrivo nel Territorio Nazionale i due coniugi hanno dichiarato di avere lasciato in Nigeria la propria figlia Blessing che non risulta averli raggiunti neanche successivamente. Ai due cittadini nigeriani, richiedenti asilo, è stato rilasciato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, temporaneo, e non lo status di rifugiato, sulla base delle valutazioni della competente Commissione Territoriale.

Il rilascio del cennato permesso di soggiorno a decorrere dall’11 ottobre 2011 ha per gli interessati realizzato le condizioni giuridiche per il regolare inserimento lavorativo che non è risultato semplice anche a causa delle difficoltà linguistiche degli interessati ai quali è stata comunque offerta, nel corso della permanenza nel territorio, la possibilità di frequentare appositi corsi di italiano.

Al riguardo, giova precisare che la situazione dei coniugi nigeriani è stata gestita nell’ambito degli interventi di emergenza – iniziata, come noto, nell’aprile 2011 a seguito dei massicci flussi migratori dal Nord Africa e prossima alla conclusione prevista per il 31 dicembre p.v. – che ha consentito di ospitare in ambito provinciale complessivamente 128 migranti per i quali il Soggetto Attuatore non ha mancato di individuare le migliori soluzioni tra quelle possibili, tenendo conto anche delle peculiarità e delle particolari esigenze di singoli casi. Così, a seguito dell’incendio, la coppia è stata immediatamente accolta nella struttura ricettiva dei Padri Somaschi destinata all’accoglienza dei minori in difficoltà, secondo le generali modalità di permanenza degli altri ospiti e senza alcuna limitazione di orario.

Cionondimeno, è in corso la ricerca di altre possibili soluzioni alloggiative e nell’immediato si è resa disponibile solo una sistemazione provvisoria a Milano, in due distinte strutture, possibilità che è stata fatta presente agli interessati nel corso dell’incontro”.