Scandaloso, in zona Tribunale ci sono 100 parcheggi inutilizzati

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LECCO – Posti auto riservati al tribunale inutilizzati, un parcheggio comunale interrato con un’ottantina di posti chiuso da anni e cittadini e lavoratori costretti a parcheggiare pagando, oppure lasciando l’auto in sosta vietata rischiando di essere multati. Questo il quadro attuale della situazione in zona Tribunale che sta destando qualche polemica.

Infatti, se prima si sentiva solo qualche mormorio, ora si stanno levando vere e proprie lamentele soprattutto da parte di coloro che da anni lavorano negli uffici e nelle aziende che si trovano nell’area industriale di Corso Promessi Sposi, dotata sì di numerosi posti auto, ma ormai non più suffcienti a soddisfare la richiesta.

Che il traffico in zona sarebbe aumentato dopo il trasloco del Tribunale era palese, tant’è che l’immobile in questione è stato dotato di parcheggi sotterranei (a pagamento) ma ovviamente questo non basta per far fronte al problema.

Una buona alternativa per chi in zona ci lavora e deve lasciare l’auto posteggiata tutto il giorno senza dover accendere un mutuo per pagare il posto auto è quella di farsi circa 300 metri a piedi e utilizzare l’ampio parcheggio di via Mattei, ovvero quello del Cimitero di Castello, ben collegato all’area industriale grazie a un comodo passaggio pedonale.

Una soluzione adottata da molti, anche da coloro che pur non lavorandoci devono recarsi in Tribunale, ma che purtroppo da qualche tempo non risulta essere più così efficace. Precisamente da quando al parcheggio, dotato di una settantina di posti, il Comune ne ha sotratti 26 per riservarli ai chi lavora nel palazzo di Giustizia, parcheggi che però purtroppo rimangono ogni giorno inutilizzati.

Se a questo si aggiunge il fatto che sotto il grande parcheggio di via Mattei ve n’è uno interrato ancor più grande, sempre di proprietà comunale, già pronto all’uso ma inaccessibile da anni, dotato di impianto di illuminazione (funzionante) e persino di estintori prontamente installati, forse chi si sta lamentando lo fa a ragion veduta.
Una situazione davvero fastidiosa che chi di dovere è chiamato a risolvere.