
LECCO – Tempo di bilanci per il Servizio Collocamento Disabili e Fasce deboli della Provincia di Lecco e per il Centro Risorse Donne: il report dell’attività 2015 è stato presentato martedì mattino presso la sala consiliare di Villa Locatelli, in presenza di Roberto Panzeri (Dirigente del settore Lavoro e Centri per l’Impiego), Cristina Pagano (Responsabile del Servizio Collocamento Disabili e Fasce Deboli) e Tina Valseschini (Centro Risorse Donne).
Confermato un trend decisamente positivo per il servizio rivolto a disabili e fasce deboli, che nel 2015 ha visto un decisivo aumento sia delle iscrizioni che dei collocamenti. Ben 42 i Comuni della Provincia che usufruiscono del Servizio Collocamento Disabili e Fasce Deboli: “Per il 2016 possiamo garantire che il servizio resterà sotto la Provincia di Lecco – ha annunciato il consigliere delegato al lavoro e ai servizi per l’impiego Giuseppe Scaccabarozzi, presente all’incontro – per l’anno venturo ancora non sappiamo. Ma per ora possiamo mantenere un servizio decisamente importante e in costante crescita”.
E’ proprio la progressiva crescita degli iscritti nelle liste di collocamento ad essere stata ricordata come primo dato: “A partire dal 2008 – ha spiegato Cristina Pagano – gli iscritti sono costantemente in aumento passando da 1.260 unità nel 2008 a 2.231 unità nel 2015. Contestualmente è cresciuto il numero di nuovi iscritti, 343 nel 2008, 511 nel 2022 e 616 nel 2015. Nell’ultimo anno il 95% di questi risultata appartenere alla categoria degli invalidi civili”. Come spiegato si tratta di soggetti aventi per la maggior parte oltre 45 anni (59% degli iscritti), aventi come livello di istruzione la scuola media inferiore (oltre il 67%). Il 19% dei soggetti sono invece in possesso di un diploma o una laurea.

Sono state invece 238 le persone iscritte a Servizio Fasce Deboli, prese quasi totalmente in carico entro 30 giorni. “A favore di queste persone – ha proseguito Pagano – sono stati attivati in totale 195 tirocini e 39 assunzioni nei tempi concordati con le aziende. Complessivamente sono state 219 (il 99% degli iscritti) gli utenti che hanno ricevuto dal Servizio un intervento di integrazione socio-lavorativa”.
Dati positivi anche per quanto riguarda l’inserimento al lavoro dei soggetti disabili: oltre 360 i soggetti inseriti, a cui vanno ad aggiungersi 230 inserimenti attraverso patti di adozione lavorativa. Nel 2015 gli inserimenti avvenuti hanno interessato 286 imprese private, 74 cooperative sociali e 4 enti pubblici. 255 le convenzioni stipulate con aziende, di cui 183 con oltre 50 dipendenti. 549 i tirocini avviati (57% dei quali lavorativi, 43% di adozione). “Per le aziende che assumono dipendenti disabili sia a tempo determinato che indeterminato ricordiamo che è ancora attiva la dote impresa, che permette di avere degli incentivi” ha detto Cristina Pagano. Nel complesso sono state emesse borse di lavoro pari a 1 milione e 820 mila euro (di cui 800 mila dalla Provincia di Lecco, 675 mila dalle aziende e 278 mila da altri enti quali Comuni e scuole).

E’ stata Tina Valseschini a presentare il report dell’attività 2015 del Centro Risorse Donne, operativo presso i tre distretti di Lecco, Bellano e Merate tramite appositi sportelli eroganti i seguenti servizi: accoglienza e ascolto, informazione, orientamento, incontro domanda offerta (per i servizi alle famiglie: badanti, colf, baby sitter) e accompagnamento al lavoro. Nel 2015 sono state complessivamente 2.417 le donne che si sono rivolte al centro risorse, di cui il 31% italiane (aumentate rispetto al 2014 i cui erano i 24%) e 69% straniere. “A chi manifesta la volontà di fare assistenza familiare è offerto un corso di formazione di 160 ore, finanziato dalla Provincia di Lecco: le linee guida per formare il profilo lavorativo di queste donne vengono da Regione Lombardia” ha spiegato Valseschini. Non manca qualche difficoltà, dovuta all’età media delle donne che fanno richiesta: “Si tratta per lo più di donne oltre i 50 anni, tante famiglie preferiscono o richiedono assistenti più giovani, dipende dai casi da trattare naturalmente. Per lo più le donne italiane che vengono chiedono per fare un part time, mentre le richieste sono di solito di 54 ore, ovvero disponibilità diurna e notturna”.
Questi i dati di rendimento del servizio: in un anno 239 famiglie richiedenti, 86 assunzioni verificate, 8/9 assunzioni mensili, 37% delle famiglie con assunzioni regolari. “I dati relativi alla nostra attività sono più che positivi e rendono evidente come il lavoro di cura sia un mercato ancora aperto e con prospettive interessanti soprattutto per le donne” ha concluso Tina Valseschini.
“Nonostante le criticità del 2015 siamo riusciti a dare continuità all’impegno che in questi anni la Provincia di Lecco ha assicurato nel creare opportunità per favorire gli inserimenti lavorativi delle persone disabili – ha dichiarato Scaccabarozzi – ancora una volta si è fatta rete nel nostro territorio”.

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