E’ spuntato questa mattina, in piazza XX Settembre. L’abbiamo ribattezzato l’albero della sofferenza perchè al posto delle foglie ha fatture e scadenze di pagamenti. Alla base un cartello emblematico con la scritta: “Buon anno da Alberto che non arriva a fine mese!”. Come Alberto sono sempre di più le persone che quotidianamente devono far fronte a una situazione economico-finanziaria insostenibile e indecente e come Alberto si ritrovano con il proprio albero della sofferenza.
Sofferenza e non fatica, perchè per molte persone l’economia domestica sta diventando (e per molti lo è già diventata) una missione impossibile. Faticare per far quadrare i conti ci sta, ma non riuscire ed arrivare a fine mese pur limando, contenendo e smussando costi, spese e quant’altro diventa una sfida persa in partenza e per questo deprimente, che disincentiva, che porta alla perdita di stima di se stessi e talvolta conduce alla soglia del baratro e quindi all’inevitabile deriva come purtroppo recentemente hanno raccontato anche i media nazionali.
“Non mollare” è il suggerimento che spesso viene dato a chi, come Alberto, si trova in tali difficoltà, ma per molti non rimane davvero più nulla a cui aggrapparsi perchè ormai si è già in caduta libera.
Non ci sono parole da aggiungere all’albero della sofferenza che è spuntato in piazza XX Settembre, probabilmente uno dei tanti che potrebbero spuntare nelle centralissime piazze lecchesi e non solo.
E se mai fosse stata una semplice burla, lo scherzo non cancella la realtà dei fatti dove sempre più persone a fine mese non ci arrivano veramente.