SS 36: sindaci del lago per nulla tranquilli dopo il Summit

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Carlo Molteni

LECCO – “Cerchiamo di rimanere nei binari istituzionali, ma la voglia di piantar lì tutto e chiudere la strada c’è”. Per nulla soddisfatto il sindaco di Varenna Carlo Molteni l’indomani del summit in Prefettura anche se responsabilmente interpreta fino in fondo il suo ruolo di primo cittadino.

“Alla fine tutti dobbiamo fare degli sforzi per mantenere un minimo di ordine per cercar di mantenere, per quel che si può, la normalità, ma Anas alla fine ha solo deciso di far lavorare la gente mezza giornata in più – prosegue Molteni – Noi sindaci abbiamo chiesto di accelarare i lavori della canna Sud e di iniziare subito quelli della canna Nord, ma pare non ci abbiano ascoltati. Poi è emerso il problema della carenza di personale nei presidi dislocati lungo la Sp 72, tant’è che il sindaco di Mandello Riccardo Mariani ha chiesto l’interevento dell’esercito. A questo punto devo dire che anch’io sono d’accordo con lui e mi domando in che Paese siamo, se a fronte di un’emergenza palese non la si considera tale”.

Il primo cittadino di Varenna ha proseguito: “Noi siamo dalla parte dei lavoratori e dobbiamo loro delle risposte certe e precise, cosa che in questo momento non possiamo fare perchè a nostra volta non ne riceviamo da Anas. Calcolaremo i danni arrecati all’economia e al turismo e studieremo una strategia per chiedere i danni ai responsabili di tutto questo”.
Poi si congeda con una stoccata: “A proposito di turismo, se è vero che a pensar male si fa male ma, si indovina, mi chiedo: è un caso che il cedimento della galleria Monte Piazzo si stato individuato appena dopo la chiusura della stagione sciistica in Valtellina?”.

Non getta benzina sul fuoco il sindaco di Mandello Mariani che, tuttavia, a sua volta, evidenzia la situazione di disagio e di emergenza: “Al termine dell’incontro si è deciso di non creare delle fasce orarie per il transito dei mezzi pesanti, perchè il sistema degli autotrasportatori del territorio non li ritiene funzionali, soprattutto per problemi legati alla sosta dei tir lungo la Provinciale. Quindi, preferiscono proseguire con il metodo dei presidi nei punti critici della Sp72. Ovviamente abbiamo fatto presente che i presidi non posso essere gestiti dalle nostre forze dell’ordine locali perchè vorrebbe dire lasciare sguarniti di personale addetto alla sicurezza i nostri Comuni. Proprio per questo ho avanzato la proposta di fare intervenire l’esercito, cosa ripresa dall’assessore provinciale Stefano Simonetti, ma pare che per ragioni normative non sia possibile. La Prefettura proverà a verificare. Staremo a vedere”.

Mariani coglie infine l’occasione per chiarire l’incomprensione nata con alcuni volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri: “Credevo di essere stato chiaro. Non ho voluto attaccare nessuno, ma solo evidenziare il fatto che il piano provinciale prevedeva l’affidamento della gestione dei presidi – 45 giorni, 24 ore su 24 – ai soli volontari dei Carabinieri: uno sforzo enorme se non impossibile. Per questo ho chiesto di predisporre più forze in campo. Tutto qua”.