LECCO – Si preannuncia un’estate calda sul fronte del servizio postale in generale: secondo il sindacato SLP Cisl le carenze di personale negli uffici postali con innumerevoli postazioni vuote e la mancata sostituzione delle numerose fuoriuscite per pensionamenti ed esodi incentivati, metteranno a dura prova l’erogazione dei servizi ai cittadini.
“L’Azienda ha previsto un piano di riduzione degli orari e delle giornate di apertura al pubblico in moltissimi uffici postali del nostro territorio per tutto il periodo estivo” spiega il segretario Antonio Pacifico
In particolare, secondo quanto riferito da SLP Cisl, chiuderanno i turni pomeridiani, dal 6 al 31 luglio e dal 7 al 31 agosto, gli uffici di Calolziocorte-Mandello-Valmadrera, dal 20 al 31 luglio e dal 7 al 31 agosto l’ufficio di Merate.

Tutti gli uffici succursali di Lecco osserveranno riduzioni orarie, tranne quello di Lecco in Viale Dante che osserverà orario pieno. Lecco 1, in Via Belvedere, dal 19/6 resterà chiuso venerdì, sabato e lunedì. Lecco 2, in Corso Martiri, dal 18/ 6 resterà chiuso martedì, mercoledì e giovedì; Lecco 5, all’Ospedale Manzoni, dal 18/6 resterà chiuso giovedì, venerdì e martedì.
L’ufficio postale di Verderio Inferiore resterà chiuso per tutta l’estate i giorni di lunedì, martedì e mercoledì. L’ufficio di Verderio Superiore resterà chiuso tutta l’aestate nei giorni di giovedì, venerdì e sabato.
Inoltre gli uffici di Calco, Beverate, Olgiate Molgora, Robbiate, Maresso, Sala al Barro, osserveranno giornate di chiusura dalla metà di giugno alla metà di settembre. Saranno salvaguardati solo i primi giorni del mese legati ai calendari di pagamento delle pensioni.
“In questi giorni i cittadini sono obbligati a fare code interminabili per rispettare le innumerevoli scadenze fiscali – prosegue Pacifico – sono anche costretti ad un primo assaggio di quella che sarà la condizione dei prossimi mesi, in quanto, nonostante l’intervento della politica sulla controversa volontà aziendale di chiudere definitivamente alcuni uffici della nostra provincia, nulla è stato fatto sul fronte delle consistenze degli organici, anzi il processo di riduzione è proseguito e possiamo affermare che all’appello mancano ormai oltre 30 unità: sono quindi a rischio i servizi alla cittadinanza, la fruizione delle ferie, la regolare apertura degli uffici”.
“E’ inconcepibile vedere i direttori costantemente allo sportello, mentre l’ufficio principale della nostra provincia riesce ad erogare i propri servizi solo grazie alla presenza di colleghi in distacco da altri uffici, che sguarniscono, di conseguenza, quelle postazioni – sottolinea il sindacalista – Mentre ormai tutti i colleghi sono chiamati a continui distacchi verso altri uffici per coprire le criticità, quelli che si sono dimostrati disponibili ad effettuare lavoro straordinario per sopperire alle inevitabili situazioni inattese, non hanno viste riconosciute le giuste maggiorazioni stipendiali dovute”.
Sul fronte del recapito poi, per il sindacato, la situazione non è migliore: “Le diffuse carenze strutturali (mancano oltre 30 portalettere), cui si sopperisce con personale a tempo determinato (che non è abilitato ad effettuare tutti i servizi previsti), i mezzi aziendali in condizioni precarie, le cui riparazioni sono sempre più onerose e lunghe, sono le principali cause di un servizio che i cittadini percepiscono ormai distante ed inefficiente”.
“Nel frattempo l’Azienda a livello romano continua a dichiarare la propria volontà di perseguire il progetto di ristrutturazione dell’intera rete – conclude Pacifico – con pesanti contrazioni di personale che graveranno sulle fasce più deboli e periferiche della cittadinanza; sembra di assistere alla politica del “mal comune, mezzo gaudio”, mentre i lavoratori rivendicano semplicemente la possibilità di lavorare in modo più tranquillo e dignitoso nel rispetto delle normative di sicurezza”.

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