LECCO – Uffici dei CAAF presi d’assalto in questi ultimi giorni che precedono il 16 giugno, data entro la quale si dovrà pagare la TASI in quei 20 Comuni lecchesi che hanno già deliberato il regolamento della nuova tassa.
Ballabio, Bellano, Cassago, Castello Brianza, Casatenovo, Cernusco, Cremeno, Lecco, Lierna, Malgrate, Merate, Missaglia, Nibionno, Oliveto, Osnago, Paderno, Perledo, Robbiate, Suello e Valmadrera: questi i Comuni dove per i contribuenti è partita la corsa contro il tempo per pagare nei termini previsti la nuova tassa sui servizi indivisibili che colpisce gli immobili, compresa l’abitazione principale.

Troppo poche le settimane per conoscere la novità fiscale e così in tanti hanno deciso di rivolgersi ai CAAF dei sindacati:
“Accogliamo un migliaio di persone al giorno – spiega Massimo Cannella, direttore del centro servizi fiscali della CGIL – non abbiamo code solo perché lavoriamo su appuntamento, ma abbiamo dovuto aggiungere un turno di sabato per poter affrontare la mole di richieste”.
Un lavoro non semplice nemmeno per gli esperti del CAAF visto che ogni Comune ha la possibilità di introdurre in autonomia detrazioni e differenti applicazioni della tassa; variabili che di fatto personalizzano la TASI in ogni Comune:
“Il risultato – spiega Cannella – è che, se da un lato tutte queste variabili permettono di far aderire la tassa allo spaccato sociale di ogni Comune, tutelando fasce deboli o andando a colpire quei soggetti prima esclusi dalla contribuzione in base alla scelta politica, dall’altro su 90 Comuni lecchesi avremo 90 meccanismi di calcolo diversi. Nel nostro lavoro questo comporta difficoltà perché dobbiamo implementare un software per gestire tutte queste casistiche, talmente svariate che non tutto viene automatizzato e molto spesso l’operatore deve intervenire manualmente. L’operazione manuale, chiaramente, comporta perdita di tempo ed un costo maggiore”.
Il tutto avrebbe risvolti anche sul piano sociale: “Abitare in un Comune anziché in un altro ora inizia a fare la differenza – sottolinea il direttore del CAAF – essendoci differenti forbici di tassazione, diventa incomprensibile per il cittadino trovarsi un trattamento completamente differente rispetto a quello riservato ai residenti dei paesi vicini”.
C’è un’altra importante novità: “La normativa introduce una cosa innovativa – sottolinea Cannella – Nonostante si tratti di una tassa che si paga sull’immobile, la TASI la possono pagare anche gli inquilini, non solo i proprietari ed anche questa è una condizione decisa dal Comune. Se previsto, l’inquilino dovrà fare la sua pratica TASI che è autonoma rispetto a quella del proprietario dell’immobile; il problema è che dovrà avere a disposizione la misura catastale dell’immobile, cosa alla quale l’inquilino non può accedere direttamente perché l’abitazione non è sua”.
Un altro problema, nei rapporti inquilino-proprietario, è nella responsabilità in solido: “Entrambi, se previsto dal Comune, dovranno versare la propria aliquota, ma se uno dei due non dovesse pagare, la legge prevede che la Pubblica amministrazione chieda la sanzione all’altro. Vista la situazione di crisi e alla luce delle statistiche degli affitti non pagati, credo che questa condizione lascerà aperto qualche contenzioso”.
Il direttore del CAAF della Cgil ricorda che una delle condizioni previste dalla TASI era che i Comuni riuscissero a semplificare la vita al cittadino inviando bollettini o mettendo a disposizione strumenti di calcolo elettronico.
“Alcuni lo hanno fatto e altri no – sottolinea Cannella – Noi una mano la diamo volentieri ma sappiamo di non riuscire a soddisfare tutte le richieste. Anche per questo, insieme ai CAAF di Cisl e Uil, abbiamo chiesto ai Comuni di rinunciare alle sanzioni per chi versa in ritardo. Non si parla comunque di grandi cifre, circa 3 euro ogni 100 euro di TASI se si paga in ritardo, ma è un problema di buonsenso. Proseguiremo con gli appuntamenti anche dopo la scadenza per quanti non riescono a pagare nei tempi. Il consiglio che diamo a chi, invece, dovrà versare la tassa ad ottobre è quello di prenotarsi a partire dal 10 settembre, data entro la quali tutti i Comuni avranno predisposto i loro regolamenti ed anche noi avremo le normative certe per il calcolo”.
Oltre che per la TASI, il 16 giugno è anche la scadenza della rata IMU che, ad esclusione delle prime abitazioni, è rimasta per tutti gli altri immobili. “Finita la maratona della TASI – ha concluso Cannella – a settembre inizierà quella per il modello unico”.

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