LECCO – Una lezione tanto insolita quanto interessante quella a cui tantissimi studenti lecchesi hanno assistito, martedì mattina all’auditorium della Casa dell’Economia: in cattedra, il musicista Davide Van De Sfroos, nome d’arte del cantautore Davide Bernasconi, ospite della seconda edizione di “Confindustria Lecco for Young Generations”, l’evento annuale che l’associazione degli industriali dedica ai giovani del territorio.
Per l’occasione sono stati invitati gli alunni del liceo artistico Medardo Rosso, dell’Istituto Badoni Bovara, del liceo classico Manzoni, dell’Istituto Parini e Fiocchi, dell’Aldo Moro e del Volta, del liceo Leopardi, dell’Istituto Rota di Calolziocorte, dell’Istituto Marco Polo di Colico e dell’Istituto Fumagalli di Casatenovo.
Una folta platea che ha potuto conoscere da vicino il noto artista brianzolo, intervistato dal vicedirettore di Radio 24 Sebastiano Barisoni; discorsi profondi e sentiti quelli di Van De Froos, che partendo dalla propria esperienza personale è riuscito ad inquadrare l’inquietudine vissuta dai giovani, in attualità spesso confusa e non semplice da interpretare. Tra gli argomenti sviluppati, quelli del successo e del dolore, delle delusioni e delle sfide che accompagnano la quotidianità degli individui:
“Prefissarsi un solo bersaglio nella vita è pericoloso, perché si rischia di focalizzare tutto sull’obbiettivo e non il tragitto che si sta compiendo e magari quando raggiungerai il traguardo non sarà quello che si credeva o noi stessi saremo diversi. L’importante – ha spiegato – è vivere sul percorso e consapevolmente ogni momento, senza mettersi in un involucro che non vi appartiene, indorato da qualcun altro, perché prima o poi vi si frantumerà addosso”.
Per un artista che ha fatto delle proprie radici culturali il punto di forza per emergere nel panorama musicale italiano, il tema della multiculturalità assume dei contorni interessanti:
“Credo sia giusto mescolare un mondo fatto per essere unito – ha sottolineato il cantautore – perché è sempre stato frutto di una commistione di usi e tradizioni; noi stessi siamo entità in continuo movimento. E’ però sbagliato perdere il senso di quello che siamo in mezzo a questo frullato, dove tutto viene amalgamato e si confonde. Se invece restiamo un insieme armonioso di civiltà, allora sì diventeremo un grande pianeta”.
Tra una domanda e l’altra, poste anche dal giovane pubblico, c’è stato il tempo anche per alcuni intramezzi musicali, con l’esibizione dello stesso artista, apprezzata dai presenti.
“Ci stiamo sforzando di dare segnali positivi di apertura verso il mondo dei giovani e questo è lo spirito che anima l’iniziativa – ha spiegato il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi illustrando l’evento odierno – i giovani sono il futuro della nostra economia e un’associazione come la nostra ha l’obbligo morale di dare una mano, portando avanti momenti di riflessione con loro, soprattutto in un ottica di ottimismo,. Noi adulti abbiamo l’obbligo di trovare una soluzione a questa crisi difficilissima per dare loro delle prospettive. Ma i giovani devono capire che il mondo è sempre più complesso, c’è una competizione globale molto forte e per questo devono studiare, formarsi, aprirsi ad esperienze all’estero e tenere presente che sarà un mondo difficile. Le responsabilità oggettive, però, restano nostre e dobbiamo fare il possibile per facilitarli in questo percorso.