Sgominata una banda prevalentemente che sarebbe stata dedita al traffico internazionale di cocaina nelle province di Lecco Brescia e Bergamo. Sei i lecchesi finiti in carcere, accusati a vario titolo di traffico internazionale di sostanze stupefacenti su mandato della procura della Repubblica di Brescia, nell’ambito dell’operazione ‘Quito due’ portata avanti dai carabinieri del reparto operativo speciale di Brescia. I carabinieri del comando provinciale di Lecco hanno collaborato all’inchiesta.
Si tratta di Maurizio Muraca (a sinistra nella foto), 45enne, la sua convivente Manuela Corti 42enne, entrambi residenti a Ballabio e Stefano Corti (al centro nella foto) 38enne domiciliato a Lecco. Gli altri arrestati sono Rossana Scalese, originaria di Messina convivente e coetanea di Corti. Poi la svizzera Malin Viveca Marassi 37enne residente a Sirtori e il milanese Paolo Rossi (destra nella foto), 47enne, domiciliato in casa della Marassi. Gli ultimni tre fermati sono residenti a Brescia tra cui anche un colombiano.
Le indagini sono partite, otto anni fa, da uno scambio di 6 chili di cocaina a Brescia al quale avrebbe partecipato anche Muraca, atto che ha permesso di individuare i flussi d’importazione della cocaina sia direttamente dal sud America sia con triangolazione dalla Spagna con destinazione Brescia, Bergamo e Lecco. E sono culminate lo scorso ottobre con il sequestro di 130 kg di cocaina pura al 90%, nascosta in un container di manufatti in alluminio importati dall’Honduras, che si trovava a Genova Voltri. L’intera attività investigativa riconduce all’organizzazione il traffico di circa 750 chilogrammi di stupefacente con elevato indice di purezza, dal valore sul mercato all’ingrosso di almeno 16 milioni di euro (40 mila euro al chilogrammo).
La droga raggiungeva l’Italia nascosta manufatti destinati ad aziende italiane (una delle quali a Sirtori e una nel bresciano di proprietà di uno degli arrestati di oggi, Mario Zanardelli). Un primo container venne fermato nel porto di Cartagena (Colombia) nel 2008 con destinazione Genova con 350 chili di cocaina, poi un secondo ad ottobre contenente 525 lampade da strada in alluminio nella cui anima cava erano occultati pacchetti da 240 grammi ciascuno e infine un terzo sequestrato dalla guardia di finanza con 275 grammi di stupefacente. I tre carichi per gli inquirenti sono collegati a questo gruppo d’importazione.