Airuno piange Sebastian, morto a
15 anni sotto un treno

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Sebastian Castillo
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Sebastian Castillo

AIRUNO – E’ un paese in lutto Airuno per la tragica morte di un giovane residente in paese: Sebastian Alejandro Castillo, soli 15 anni, ha trovato la morte nella serata di domenica, travolto da un treno a pochi passi dalla stazione di Airuno.

Il conducente del convoglio che lo ha investito, secondo una prima ricostruzione, non si sarebbe accorto dell’accaduto e avrebbe proseguito la sua corsa verso la stazione di Milano. Sarebbe stato il macchinista del treno successivo, dopo le 21, a notare il corpo del giovane esanime sui binari e a lanciare l’allarme, ormai troppo tardi: all’arrivo dei sanitari, insieme ai pompieri, il ragazzo era già morto.

Le indagini sono affidate alla Polizia Ferroviaria, sul posto insieme ai carabinieri, che a margine dell’incidente hanno iniziato a raccogliere testimonianze dei presenti. A quanto sembra, il giovane non era in compagnia di altri ragazzi e camminava solo sui binari; tra le ipotesi quella di un gesto estremo.

“Purtroppo non ci sono parole, il dramma che vive una famiglia residente nel nostro paese coinvolge tutta la comunità – spiega il sindaco Adele Gatti che domenica, avuta notizia dell’accaduto, ha raggiunto la stazione insieme all’assessore Enrico Acquati – la morte è sempre un dramma ma quando c’è di mezzo la vita di un ragazzo e il modo in cui si è conclusa, non può che lasciarci sgomenti. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai suoi familiari”.

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La famiglia Castillo si era stabilita ad Airuno dal 2009: mamma e papà sono argentini ma da tempo vivono in Italia, tanto che entrambi avevano ottenuto la cittadinanza, con Sebastian e le due sorelline minori del 15enne. 

Il ragazzo aveva frequentato le scuole medie del paese prima di iscriversi all’istituto Greppi di Monticello ed andava spesso in oratorio, partecipando alle attività parrocchiali. Ad Airuno Sebastian aveva ricevuto il sacramento della cresima, come ricorda il parroco del paese, don Antonio Cogliati.

“Era un ragazzo come tanti che si divertiva insieme ai suoi coetanei, veniva in oratorio a giocare e partecipava anche alle gite che organizzavamo – spiega don Walter Anzani, responsabile della pastorale giovanile del Decanato di Brivio – Siamo tutti addolorati”.

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