In mattinata i funerali di Don Leone Maestroni, per 15 anni arciprete di Calolzio
Mons. Pelucchi: “Hai scritto le storie degli uomini e l’amore per Dio”
CALOLZIO – Bisogna conoscere il passato, a partire dalla storia delle nostre comunità e degli uomini che hanno operato in esse, per essere consapevoli della loro grandezza e fare le giuste scelte per proseguire nella virtù il percorso di cui ci hanno fatto eredi: è questo l’insegnamento più grande che don Leone Maestroni lascia ai suoi affetti, ai sacerdoti conosciuti e ai fedeli delle parrocchie da lui servite in cinquant’anni di sacerdozio
In mattinata, nella chiesa di San Martino, si sono svolti i funerali del religioso, per 15 anni arciprete di Calolzio, fino al 2015, quando ha assunto l’incarico di cappellano della casa di riposo in paese.
Oltre una decina di sacerdoti hanno voluto presenziare al rito per omaggiarlo nell’ultimo saluto, così come i rappresentanti delle comunità i cui ha operato (Cividate al Piano, Romano di Lombardia Costa di Mezzate) e di Locate Bergamasco di cui era originario.
Gli ingressi in chiesa sono stati ridotti, con i posti contrassegnati, così come raccomandato dalle misure anti-Covid e incaricati della parrocchia hanno assistito quanti hanno voluto partecipare al momento di cordoglio.
“Per quindici anni ha celebrato l’eucarestia in questa chiesa ed anche oggi è presente con noi – ha esordito Mons. Davide Pelucchi, che ha celebrato il rito funebre – La nostra è una preghiera di ringraziamento e di affidamento a Dio, affinché accolga don Leone nel regno dei Cieli”.
Mons Pelucchi ha ricordato l’amicizia con don Leone, iniziata da giovanissimo in seminario a Clusone, dove don Leone era prefetto. “Era solito ad avere sulla cattedra dei libri sottolineati. Gli chiesi: cosa stai leggendo? Mi rispose: ‘Scrivo la storia della parrocchia di Locate’. Aveva solo 23 anni ed era già appassionato di storia. Ci disse: per conoscere il presente bisogna guardare al passato”.
“Una passione che ha vissuto in tre distinte fasi – ha aggiunto don Davide – in giovane età scrivendo la storia delle sue comunità cercandone le tracce negli archivi parrocchiali, in età più adulta raccontando la storia degli uomini di quelle comunità, infine scrivendo la storia della salvezza, ovvero la storia di Dio. In realtà maturò che quella tra Dio e l’uom è un’unica storia, con due protagonisti”.
“E che cos’è la missione di un prete se non quella di far conoscere a tutti la storia di Dio e la storia degli uomini attraverso le opere di misericordia da loro compite? – ha proseguito il sacerdote nel suo intervento durante l’omelia – e Don Leone ha scritto una storia di amicizia tra l’uomo e Dio”.