Il papà del bambino colto da un malore due settimane fa porta alla luce il problema
“Abbiamo dovuto fare un lungo tratto dissestato in barella e poi a braccia in quanto l’ambulanza non passava dalle barriere”
CALOLZIOCORTE – Nei giorni scorsi ha destato molto scalpore il malore avuto da un bimbo di Calolziocorte per cui è stato fatto intervenire l’elisoccorso che è atterrato nel campo di calcio del centro sportivo del Lavello. A raccontare l’accaduto via social è stato il papà del piccolo che, nel ringraziare tutta la comunità per la vicinanza mostrata in questi giorni, ha portato alla luce con spirito costruttivo un problema che ha messo in difficoltà i soccorsi.
Le barriere messe agli ingressi del piazzale del Lavello per consentire l’ingresso alle sole auto, infatti, hanno impedito all’ambulanza (dove è stato stabilizzato il bimbo) di raggiungere l’elicottero atterrato in mezzo al campo, costringendo i soccorritori a percorrere un tratto dissestato con la barella e poi portare per l’ultimo pezzo la barella a braccia.
“Che qualcosa non abbia funzionato al campo di calcio del Lavello è innegabile – scrive il padre ringraziando tutti i soccorritori per l’impegno -. Abbiamo dovuto attendere minuti preziosi, fare un lungo tratto dissestato in barella e poi a braccia in quanto l’ambulanza non passava dalle barriere di altezza del parcheggio, non conosceva il tragitto per aggirarle e nessuno era presente ad indicarglielo (quantomeno all’arrivo della stessa). Per il bene di chiunque ne dovesse avere bisogno in futuro, un correttivo deve essere adottato”.
Per i genitori sono stati momenti di grandissima apprensione: “Abbiamo davvero rischiato di perdere nostro figlio. Ha avuto un improvviso stato epilettico, protrattosi per circa 45 minuti in attesa che arrivassero i soccorsi, purtroppo sempre più spesso impegnati in tanti codici bianchi/verdi (come mi è stato riferito da dei soccorritori). A distanza di due settimane, si trova in una situazione molto delicata: dopo un rapido e sorprendente miglioramento, ha avuto altre crisi in terapia intensiva e, sebbene si sia stabilizzato il lato neurologico, si trova ora a combattere contemporaneamente contro tre pericolosi patogeni”.