LECCO – Processo in vista per l’ex assessore regionale Giulio Boscagli: nel corso dell’udienza preliminare a Milano, il pubblico ministero Tiziana Siciliano ne ha chiesto il rinvio a giudizio insieme all’ex direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina, all’ex capogruppo PDL in Regione, Paolo Valentini e ad altri otto imputati.
L’inchiesta, condotta dalla Digos di Lecco, riguarda le presunte irregolarità negli appalti per telemedicina in un 26 ospedali lombardi, per installare in 26 ospedali lombardi un canale televisivo a circuito chiuso con informazioni sanitarie e pubblicità e per contratti di assicurazione e brokeraggio per le aziende ospedaliere.
Le attività d’indagine, dapprima coordinata dalla Procura di Lecco ed in seguito da quella milanese, ha portato a scoprire un secondo filone d’inchiesta riguardo a all’aggiudicazione di contratti di brokeraggio di assicurazione delle Aziende Ospedaliere; è qui che compare il nome di Boscagli, insieme a quello del direttore della Sanità lombarda, Carlo Lucchina.
Protagonista è il “conte” affarista missagliese Alberto Uva, che avrebbe agito in contatto con Lucchina e Andrea Gennari, broker della società Marsh Spa, attuando un contratto assicurativo con l’ospedale di Mantova, gestito dal direttore generale Stucchi Luca; al momento del rinnovodell’assegnazione tutto viene però bloccato da Lucchina: il motivo, secondo quanto emerso dalle indagini, la designazione da parte di Boscagli di un’azienda differente dalla Marsh, la G.B.S., definita nelle intercettazioni come “politicamente più vicina”.
L’ex assessore regionale ed ex sindaco di Lecco ha sempre respinto le accuse. Il 28 maggio il giudice per le indagini preliminari deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio e sullo spostamento del processo da Miliano a Mantova e Monza, dove sarebbero avvenute le maggiori presunte irregolarità.

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