Ciresa: “I Comuni abbandonino la Tares, lo possono fare”

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    Peppino CiresaLECCO – Una lettera inviata al presidente dei commercianti lecchesi, Peppino Ciresa, ai sindaci dei 90 Comuni della provincia, per chiedere di abbandonare la Tares e tornare alla vecchia tassa sui rifiuti, la Tarsu, per scongiurare i rialzi apportati dal nuovo balzello. 

    Un’occasione già esistente le amministrazioni comunali, come ha ricordato lo stesso Ciresa:

    Come lei ben saprà è stata recentemente pubblicata la Legge 28 ottobre 2013, n. 124, di conversione del DL 31 agosto 2013, n. 102.
    “La legge di conversione ha apportato rilevanti novità tra cui anche l’inserimento della possibilità per i Comuni di non applicare la nuova Tares e di confermare, per il 2013, la modalità di tassazione in vigore nel 2012 (Tarsu o Tia), salvo la maggiorazione del prelievo per i cd. “servizi indivisibili”, che è comunque dovuta ed il cui gettito è destinato allo Stato (0,3%)”.

    Nel caso in cui il comune continui ad applicare per il 2013 la Tarsu, precisano dalla Confcommercio, la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo sarebbe assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso.

    Quanto alla componente diretta alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti, Ciresa segnala ai Comuni anche la possibilità di introdurre ulteriori riduzioni ed esenzioni che tengano conto della capacità contributiva della famiglia anche attraverso l’ISEE), oltre che per i quantitativi di rifiuti avviati all’autocompostaggio.

    Nonostante i disagi che il suo Comune potrebbe dover affrontare – scrive Ciresa nella lettera indirizzata ai sindaci – le chiediamo di operare in modo da tornare alla Tarsu e a parametri più adeguati, senza quei ricarichi previsti con la Tares. Ci pare una iniziativa irrinunciabile per ridare un po’ di fiato alle attività produttive pesantemente penalizzate dalla crisi economica.”