“Clima d’odio sulla Kyenge”, Fratelli d’Italia rinuncia a protestare

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    fratelli-ditalia-bandiereLECCO – Niente presidio: Fratelli d’Italia si sfila dal fronte delle proteste contro la visita di sabato del ministro Cecile Kyenge.

    “Visto il clima d’odio e di contrapposizione violenta che si è creato in questi ultimi giorni, non certo per colpa nostra, abbiamo deciso di ignorare la visita del ministro non partecipando quindi a nessuna manifestazione di protesta” spiegano dal partito.che ha deciso invece di aderire alla mobilitazione di sostegno ai due marò detenuti in India.

    “Abbiamo fatto questa scelta anche per non alimentare le inutili polemiche di coloro che tentano di arrogare alla sinistra una sorta di superiorità morale a fronte di una destra biecamente razzista. Il nostro è un dissenso ragionato, democratico e politico, mai cromatico o razziale. Abbiamo deciso di accogliere la Kyenge con tutta l’attenzione che merita, cioè nessuna – proseguono – Dunque, useremo il nostro tempo e le nostre energie per continuare a manifestare l’incondizionato e pieno sostegno ai nostri militari piuttosto che per ribadire il nostro dissenso alle iniziative ed alle proposte di un ministro che, a fronte della sua manifesta inconsistenza politica e della sua incapacità di interpretare il sentimento della Nazione, si trincera dietro le più banali e biecamente buoniste strumentalizzazioni della (apparente) difesa dei “poveri e degli oppressi”.
    Sui marò, i vertici provinciali di Fratelli d’Italia spiegano: “Pur vergognosamente abbandonati dall’attuale governo barzel-lettiano, hanno continuato ad esprimere amore e fedeltà verso l’Italia e gli italiani; del ministro Kyenge, invece, abbiamo letto solo affermazioni di tutt’altro tenore: dal nostro carattere meticcio, al poter essere italiani “per caso” attraverso il meccanismo dello ius soli, dalla “scottante” problematica del velo delle suore alla “numerazione” dei genitori. Evidentemente tutte queste posizioni denotano mancanza di rispetto e di conoscenza della cultura e della tradizione italiana”.