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LECCO – Di nuovo una scuola della città sgomberata e dopo la primaria Toti di Maggianico, allagata a causa dei lavori al tetto e per questo trasferita in oratorio l’attività didattica, martedì è stato il turno delle medie Tommaso Grossi: la caduta del controsoffitto nell’aula di artistica, al terzo piano del palazzo di via Ghislanzoni, non è stata cosa da poco e poteva scapparci il morto se il crollo, piuttosto che nel tardo pomeriggio, fosse capitato durante la mattinata, con gli alunni in istituto.
Si parla della caduta di circa 30 metri quadrati di struttura in ferro, letteralmente piombata sui banchi dell’aula. Un crollo improvviso, eppure dei segnali premonitori, a quanto sembra, si erano già manifestati ed erano stati segnalati mesi fa al Comune.
E’ il dirigente scolastico Giampiero Grasso a mostrare la documentazione inviata agli uffici comunali dove si faceva presente il verificarsi di infiltrazioni d’acqua proprio dal soffitto del laboratorio di artistica. Una segnalazione che porta la data dello scorso 20 gennaio e alla quale era seguito un sollecito quindici giorni più tardi.
“Non voglio fare polemica con nessuno – spiega il dirigente dell’Istituto Comprensivo Lecco 4 – è solo per spiegare che da parte nostra le segnalazioni ci sono state”.
Alla sollecitazione del preside sarebbero seguiti solo alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici comunali. La scuola attualmente è chiusa e in mattinata, dopo un primo intervento da parte dei Vigili del Fuoco compiuto nella serata di martedì, sono iniziati i lavori di sistemazione. Il Comune ha vietato l’ingresso ai giornalisti che avrebbero voluto documentare le condizioni dell’aula e il suo ripristino.
Nel frattempo a mezzogiorno è iniziato un incontro tra Grasso e l’assessore comunale all’Istruzione, Francesca Bonacina, per decidere le misure da prendere per garantire il proseguo delle lezioni per i 140 bambini delle sette classi dell’istituto.
“Giovedì sicuramente riprenderà l’attività scolastica – spiega il dirigente – siamo in trattativa con il rettore del Politecnico per poter utilizzare dei loro spazi oppure sposteremo alcune classi alla De Amicis”.
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