Furti a Colico: “E’ allarme sociale. Ok le ronde ma non armate”

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    COLICO – Proseguono le ronde dei cittadini a Colico, che si danno appuntamento anche sui social network, per contrastare l’emergenza furti che da qualche settimana sta colpendo il paese, mentre nella mattinata di mercoledì si svolgerà un vertice straordinario con il prefetto per mettere in atto strategie di controllo del territorio. Ma cosa sta succedendo in queste settimane a Colico?

    “In realtà nulla di particolare rispetto altri anni o ad altri territorio che sono ciclicamente oggetto di attenzione dei malviventi che colpiscono per qualche settimana, poi spariscono per ripresentarsi l’anno successivo – ci spiega il sindaco Raffaele Grega – La particolarità di questa tornata è che i banditi operano con una sfrontatezza, una sfida costante ai cittadini: entrano delle case all’ora di cena con gli abitanti presenti e arraffano quello che riescono. Si sono contati cinque o sei tentativi nella stessa sera, perché per la maggior parte delle volte i proprietari di casa se ne accorgono. Non sono professionisti ma sbandati”.

    Un faccia a faccia costante con i ladri che ha esasperato gli abitanti e creato “un grande allarme sociale”:

    Possiamo parlare di psicosi collettiva a Colico. Anche i bambini hanno iniziato a parlare del padre che ha a casa la motosega o lo zio con il fucile – rivela il sindaco – Le ronde, anche se non vorremmo chiamarle così, sono un gruppo di amici che ha voluto manifestare la propria paura e dare il proprio aiuto e a Colico, tra associazioni e tra gli stessi cittadini, c’è grande aggregazione. L’invito è collaborare e tenere gli occhi aperti e segnalare eventuali sospetti con foto dal cellulare. Quello che va oltre può creare rischi, personali o all’attività delle forze di polizia”.

    Lo stesso parere espresso anche Franco De Poi,  colichese e assessore provinciale alla Protezione Civile: “La scorsa notte 200 persone giravano per Colico e anche questa notte è prevista una mobilitazione” ci ha spiegato martedì Franco De Poi – Personalmente sono d’accordo che i cittadini si mobilitino per illuminare case, giardini e segnalare alle forze dell’ordine i propri sospetti. Ma l’unica arma che deve avere è il cellulare con numero carabinieri. La rabbia monta in troppe persone ma bisogna stare attenti ad atti che possano mettere a rischio la propria incolumità e di cui poi ci si può pentire. Le forze dell’ordine sono poche e fanno quello che possono. Certo serve un rafforzamento sia da parte degli agenti che dal punto di vista delle telecamere”.