La Valsassina saluta don Graziano: “Aveva il senso innato dell’amicizia”.

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INTROBIO – Si è aperta con la lettura di un messaggio dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini la cerimonia funebre celebrata questa mattina, lunedì, nella chiesa parrocchiale di Introbio da monsignor Luigi Stucchi, Vescovo ausiliare Vicario Episcopale.

“L’ultimo mio incontro con questo carissimo confratello, don Graziano, è stato nel segno della gioia più vera e profonda – ha detto monsignor Stucchi -. L’incontro è avvenuto nel giorno della proclamazione della Santità di Paolo VI a Roma, ci siamo incontrati lì, e si è percepito fortemente quanto don Graziano avvertisse dentro il suo cammino la grandezza di questa esperienza. Otto giorni prima di quello che sarebbe stato il giorno della sua morte don Graziano era veramente felice, come avesse dentro qualcosa di nuovo, qualcosa di mai gustato fino in fondo”.

“Voglio pensare che il giorno dell’incidente mortale di don Graziano, giorno dedicato a San Giovanni Paolo II, il Signore abbia avuto la prontezza nella sua bontà e misericordia di mostrargli il suo volto paterno così da renderlo felice per sempre. Don Graziano – ha ricordato monsignor Stucchi – aveva il senso innato dell’amicizia e una generosità semplice, oltre a una percezione viva del mistero della redenzione. Aveva una incapacità: quella di conservare rancore o sentimenti simili che magari qualche volta possono entrare nel nostro cuore, ma lui sembrava sempre estraneo a questi sentimenti. Aveva una prontezza, mai un dubbio, nell’entrare nelle necessità delle altre persone, senza pretese e ambizioni. Tutti questi aspetti rendono duro questo improvviso distacco, soprattutto per parenti e familiari”.

La chiesa di Introbio era gremita, in tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto a don Graziano Bertolotti: attorno a parenti e famigliari si sono stretti diversi compagni del suo cammino di formazioni e i cittadini delle cinque comunità che seguiva, rappresentate dai rispettivi sindaci, Introbio, Primaluna, Cortenova, Taceno e Parlasco.

Anche il parroco don Marco Mauri ha voluto ricordare don Graziano con un pensiero: “Questa morte improvvisa ha lasciato tutte le nostre comunità senza parole. Ultimamente don Graziano parlava spesso della sua morte e lo faceva anche con i ragazzi tanto che l’Alleluia è stato suonato da Nicola, un chierichetto che aveva promesso a don Graziano che il giorno del suo funerale avrebbe suonato. Nessuno si immaginava però che quel giorno sarebbe avvenuto così presto. Diceva che quest’anno sarebbe toccato a lui e che io, come prevosto, avrei dovuto accompagnarlo tra le braccia del Padre. Aveva paura della morte e della sofferenza, forse era fragile come uomo, ma del resto chi di noi non è fragile. La morte di don Graziano, però, ci ha radunati e per diversi giorni, in parrocchie diverse, abbiamo fatto gli esercizi spirituali e anche oggi sono presenti tanti ragazzi per salutare don Graziano. Ognuno di loro lo sente un po’ suo, in tanti si sono presi cura di lui, non in maniera totale, ma ognuno ha dato un pezzettino”.

Sotto una pioggia battente don Graziano è stato salutato con un lungo applauso. Il corpo è ora atteso a Castronno (Varese), il paese di origine di don Graziano, dove nel pomeriggio sarà salutato anche dai suoi concittadini prima della sepoltura.