Ladri “Mc Gyver” svuotano macchinette, fermati dai carabinieri

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    LECCO – Si parla tanto di “fuga dei cervelli” nel nostro Paese, quando spesso qualche genio straniero giunge in Italia con il suo bagaglio di conoscenze. Peccato che avesse frequentato “l’università del crimine” la coppia di ventenni rumeni residenti in Brianza, arrestati per furto pluriaggravato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecco.

    I giovani, rispettivamente di 22 e 24 anni ed entrambi con precedenti penali, erano in possesso di un apparecchio artigianale in grado di svuotare i distributori automatici di alimenti e bibite.  Molto simile ad un telecomando e dotato di un’antenna in rame a “spirale”, l’arnese veniva introdotto dai due nella fessura dove si inseriscono le banconote e premendo un pulsante il cambiamonete erogava 5euro in monetine.

    Casuale la scoperta dei militari, che hanno fermato questi ingegnosi ladri durante un normale controllo lungo la provinciale 639, tra Erba e Lecco. A tradire i due ventenni, un certo nervosismo avvertito dai carabinieri che hanno voluto poi approfondire la questione.

    Nella perquisizione al veicolo su cui viaggiava la coppia di rumeni, è spuntato uno straccio contenente 135 monetine da 1 euro da sotto il sedile passeggero, insieme al già citato apparecchio artigianale;  a meno della recente rottura di un salvadanaio, difficilmente i due sarebbero stati in grado di giustificare una somma di denaro così disgregata in pezzi da un euro. Gli agenti del Norm, dopo averli accompagnati in caserma, hanno controllato le destinazioni recenti riportate dal navigatore satellitare a bordo della vettura, risalendo a due sale di distributori automatici di Como e Cantù.

    Le immagini delle telecamere di sorveglianza delle aree self service hanno confermato i sospetti dei militari, mostrando l’ “innovativo” metodo di furto attuato dai giovani attraverso il dispositivo elettronico, di cui ne è stata ritrovata una copia anche nell’abitazione di uno dei fermati.

    Le indagini dei carabinieri sono poi proseguite per verificare la commissione di episodi analoghi, riscontrando che il 30 giugno, presso un identico distributore automatico di Bergamo via borgo Palazzo, era stato messo a segno un “colpo” sfruttando lo stesso espediente.

    Dalla visione delle immagini acquisite all’epoca dai carabinieri di Bergamo è stato possibile identificare uno dei ventenni.  A questo punto gli indagati, vistisi scoperti, non hanno potuto far altro che ammettere le loro colpe, prima di essere tradotti alla Casa Circondariale di Pescarenico a disposizione del p.m. Paolo Del Grosso.