L’aggressione a Calolzio: “Voleva il mio telefono, quando ho urlato mi ha spruzzato lo spray in faccia”

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Parla la vittima dell’aggressione avvenuta venerdì intorno alle 12 a Calolzio

“Dopo che mi ha spruzzato lo spray in faccia mi sono messa a correre”

CALOLZIO – Sono stati attimi di grande spavento quelli vissuti da Martina Radaelli, la giovane di 32 anni vittima, nella tarda mattinata di venerdì 22 gennaio, di un’aggressione da parte di un uomo che le ha spruzzato dello spray urticante in faccia.

La ragazza si trovava come raccontato in via Alzaia, tra il ponte pedonale e la zona del Lavello, quando è stata fermata da un individuo che dopo aver tentato di rubarle il telefono l’ha aggredita con la sostanza urticante. Grazie alla sua prontezza, però, Martina è riuscita a scappare, chiamando il 112.

Via Alzaia

“Voleva il telefono”

Ancora scossa, la ragazza ha ripercorso i momenti dell’aggressione: “Era circa mezzogiorno e stavo facendo una passeggiata lungo la ciclo-pedonale di via Alzaia, sono salita sul ponte per scattare qualche foto poi sono tornata indietro. Invece di scendere dalle scale ho però seguito la ciclabile. Qui mi sono trovata davanti questa persona, un uomo, sarà stato sulla quarantina, di corporatura robusta, che mi ha bloccato la strada. L’avevo incrociato poco prima sul ponte, lui è però sceso dai gradini e mi ha anticipata, fermandomi. Vedevo che mi parlava ma avevo le cuffie per ascoltare la musica e non lo sentivo, così le ho tolte per chiedergli cosa volesse, mi chiedeva ripetutamente di dargli il mio telefono“.

L’aggressione con lo spray e la fuga

Martina gli chiede più volte di allontanarsi: “Non indossava neanche la mascherina, gli ho chiesto di starmi lontano e visto che continuava ad avvicinarsi e ad insistere ho urlato. Intorno a me non c’era però nessuno. A quel punto ha tirato fuori qualcosa e me l’ha spruzzato in faccia, era spray urticante. Mi ha colpito gli occhi, il naso e la bocca, più volte. Mi sono voltata e ho cominciato a correre verso il ponte per poi riprendere la ciclabile”.

“Mentre correvo mi sono davvero spaventata – ha raccontato Martina – mi bruciava tutto e mi sentivo come svenire, avevo paura che mi avesse spruzzato addosso qualcosa di anestetizzante e di perdere i sensi, a quel punto non avrei potuto più fare niente. Ho raccolto le forze e con il telefono ho chiamato il 112. L’uomo, che mi stava inseguendo e mi aveva anche spinta, quando ha sentito che parlavo con i Carabinieri è scappato verso il ristorante Lavello”.

I soccorsi

Dopo circa 10 minuti i Carabinieri hanno richiamato la 32enne chiedendole di muoversi verso il Monastero dove sarebbero arrivati per soccorrerla: “Sul posto sono arrivati i Carabinieri e un’ambulanza dei Volontari del Soccorso di Calolzio, mi hanno portata subito in Ospedale per le medicazioni. L’occhio va meglio, è ancora un po’ gonfio ma dovrebbe tornare come prima. Ci tengo davvero a ringraziare i Carabinieri per il pronto intervento e le due soccorritrici dell’ambulanza che si sono prese cura di me”.

L’aggressore ‘immortalato’ casualmente da Martina

Questa mattina la ragazza si è recata dai Carabinieri per sporgere denuncia. Su Instagram Martina aveva postato una storia girata proprio sul ponte pedonale dove, in lontananza, dall’altra parte del ponte, si vede anche il suo aggressore, vestito con una giacca azzurra.

“Donne, prestate attenzione”

Martina ha quindi concluso: “Prego soprattutto le donne di fare molta attenzione, sperando che quello che mi è successo non capiti a nessuno. Se potete, non andate a camminare o a correre da sole“.