Polizia. Aumentano i reati (+10%), boom delle truffe informatiche (+35%)

Tempo di lettura: 11 minuti
(foto archivio)

439 gli incidenti stradali nel 2021, sette le persone morte

Nei dati forniti dalla Polizia la situazione in provincia di Lecco

LECCO – 64 rapine, 47 estorsioni, 8 sequestri di persona. E ancora, 1.980 truffe e frodi informatiche, 1.502 danneggiamenti, un reato di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile e zero reati di usura. Questi i dati relativi ai reati di maggior allarme sociale nella provincia di Lecco forniti dalla Polizia di Stato nel corso delle celebrazioni per il 170° anno di fondazione.

Confrontando i dati 2020-2021 il numero complessivo dei reati denunciati risulta aver subito un incremento di circa il 10%, valore che scende a circa il 5% nel caso dei furti e delle altre tipologie di reati contro il patrimonio. Di contro e probabilmente ancora a causa della pandemia che ha favorito un costante e maggiore utilizzo dei mezzi telematici, la voce relativa alle truffe e/o frodi informatiche ha subito un incremento di circa il 35%. Il dato relativo agli arresti è rimasto pressoché invariato mentre quello delle persone denunciate in stato di libertà ha subito un decremento di circa il 20%. Infine, anche i dati relativi alle persone e mezzi controllati è rimasto sostanzialmente invariato. L’attività della Polizia di Stato è rimasta comunque a livelli di assoluta incisività seppure con i limiti ancora imposti dalla gravissima pandemia che sta sempre interessando il nostro paese.

Attività della Polizia Giudiziaria e di Prevenzione

Pattuglie operanti sul territorio

Nell’anno 2021 sono state  impegnate sul territorio 2.578 volanti più 22 pattuglie di poliziotti di quartiere. 2.390 le pattuglie della Polizia Stradale di Lecco dedicate alla vigilanza stradale; 164 le pattuglie del reparto prevenzione crimine Lombardia; 2.274 le pattuglie della Polizia Ferroviaria.

Attività in ambito scolastico

Durante l’anno scolastico 2020/2021 il personale della Polizia di Stato della Questura di Lecco ha quotidianamente indirizzato le proprie energie anche sul progetto di “educazione alla legalità” che ha visto la promozione di numerosi incontri nelle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia e di visite guidate in Questura volte a far conoscere ai bambini le innumerevoli attività della Polizia di Stato, in particolare della Sala Operativa, le Sezione Volanti e la Polizia Scientifica. La costante collaborazione con il mondo della scuola ha consentito ai ragazzi di conoscere le numerose iniziative della Polizia di Stato sul versante dell’educazione alla legalità in generale e sui fenomeni del bullismo, cyberbullismo, sicurezza stradale, dipendenze da sostanze stupefacenti e violenza di genere.

Si rappresenta, per altro, che la classe terza della Scuola Primaria “G. Cademartori” di Introbio ha vinto il 3^ premio della 4^ edizione del concorso “PretenDiamo legalità” – categoria arti figurative, iniziativa promossa dalla Polizia di Stato a livello nazionale che ha coinvolto numerosi Istituti Scolastici italiani. Complessivamente, sono stati svolti in totale 47 incontri (dei quali 33 in video conferenza) con gli studenti dei vari Istituti Scolastici della Provincia di Lecco.

Operazioni di maggior rilievo

03.06.2021 – Personale della squadra mobile unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, nell’ambito di una operazione di Polizia finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, hanno effettuato un accesso nella zona boschiva in località Cibrone di Nibionno dove erano stati più volte segnalati, anche tramite l’applicazione “YouPol”, individui di etnia magrebina dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Uno dei soggetti presenti, cittadino marocchino, venivaè stato fermato mentre tentava di nascondersi nel fitto della boscaglia e trovato nella disponibilità di un bilancino di precisione e di un marsupio con all’interno sostanza stupefacente pari a grammi 63.6 del tipo cocaina (di cui 36 grammi già divisi in 56 dosi), grammi 28,8 del tipo eroina e grammi 26,9 del tipo hashish, risultate poi positive al narcotest. L’uomo è stato arrestato in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

01.04.2022 – Personale della squadra mobile a seguito di attività di iniziativa, ha tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti due cittadini italiani di origini africana residenti a Lecco. Nello specifico, a seguito di una serrata attività info-investigativa la Sezione Antidroga aveva avuto notizia che i soggetti gestivano un vasto di giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana nella zona di Viale Turati, uno dei punti nevralgici della movida lecchese e che gli stessi erano anche in possesso di armi da fuoco. L’immediata attività di indagine della squadra mobile ha permesso di individuare un box auto sito in via Privata Zanella, traversa di viale Turati, ove era verosimile che fossero nascoste sia la droga che le armi. La squadra mobile quindi nel pomeriggio del 1° aprile scorso, al termine di un lungo servizio di appostamento, è riuscita a bloccare i due soggetti nel momento in cui si trovavano nei pressi del box auto, procedendo al loro controllo. I soggetti sono stati bloccati a bordo della loro autovettura con in mano due panetti di hashish dal peso di oltre 200 grammi, appena ritirati dal predetto box-auto e trovati in possesso di circa 1.700 euro e di quattro telefoni cellulari, di cui due, mini telefoni facilmente occultabili, verosimilmente adibiti ai contatti con gli acquirenti di droga. Nel frangente i soggetti sono stati trovati entrambi in possesso delle chiavi di apertura di uno dei box la cui perquisizione ha permesso di rinvenire due pistole illegalmente detenute oltre a circa 400 grammi di cocaina, circa 3,7 chilogrammi di hashish e 3,3 chilogrammi di marijuana e vario materiale atto al confezionamento delle dosi. Le successive perquisizione domiciliari a carico dei soggetti hanno permesso di sequestrare un’altra pistola, con matricola abrasa, nonché altri 120 grammi di cocaina, di cui una parte già suddivisa in dosi pronte allo spaccio. I soggetti sono stati arrestati e associati alla locale casa circondariale in attesa dell’udienza di convalida.

Arresti in esecuzione di ordinanze di carcerazione, in esecuzione di pene definitive o di misure di custodia cautelare in carcere

09.02.2021 – Personale di questa Squadra Mobile unitamente a personale della Guardia di Finanza, a seguito dell’esecuzione di misure cautelari personali e reali delegate dalla D.D.A. di Milano, ha proceduto all’adempimento di 10 custodie cautelari in carcere e 8 in regime degli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti cittadini italiani: ai vari soggetti erano distintamente riconosciuti vari capi d’imputazione tra cui quelli p. e p. dagli artt. 416 bis c.p., 71 comma 1 D.Lgs. 159/11, 452 quaterdecies (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti), 452 octies, 416 bis.1 c.p.; 8 d.lgs. 74/00 (emissione di fatture inesistenti); 648 ter.1 (autoriciclaggio); 644 co. 1 e 5, nn. 4) e 5) (usura aggravata); 629 co. 1 e 2, art. 628 co. 3 nr. 1) e 3); 132 d.lgs. 385/93 (abusiva attività finanziaria).

Le attività investigative hanno permesso di acclarare l’esistenza di un sodalizio criminale di stampo ‘ndranghetista dedito alla commissione di numerosi reati, come sopra evidenziati, “gestendo” ingenti risorse finanziarie nella conduzione del traffico di materiali e rifiuti ferrosi. Inoltre, nel corso dell’attività di indagine sono stati documentati flussi di denaro movimentati dalle società del sodalizio criminale pari a circa 60 milioni di euro. Nell’ambito di tale procedimento, sono state esaminate, attraverso indagini bancarie, le posizioni di numerose società connesse, facenti parte del sistema criminale creato da due dei destinatari delle misure. Inoltre, una parte dei proventi illeciti veniva reinvestita in nuove attività economiche.

Le successive attività di analisi dei conti correnti intestati alle predette società, corroborate dagli elementi scaturiti dalle indagini tecniche, permettevano di rilevare che in tali nuove attività commerciali erano investite somme di denaro provento dei traffici illeciti di metalli e rifiuti ferrosi perpetrato con le società intestate vari prestanome operando di fatto auto riciclaggio ex art. 648-ter.1 c.p. Pertanto, le indagini hanno evidenziato come le attività criminali in argomento siano state condotte con modalità tipicamente mafiose consistenti in minacce, aggravate anche dall’utilizzo di armi da fuoco, finalizzate al recupero di crediti derivanti da prestiti usurai concessi a numerosi soggetti che a lui si rivolgevano nel corso dell’inchiesta. Erano quindi contestati a vario titolo i ruoli di capo, promotore e organizzatore, il ruolo di capo e organizzatore nonché quello di partecipe, ovvero uomo di fiducia del promotore e organizzatore a completa disposizione di quest’ultimo, che coadiuva nelle attività di usura, esercizio abusivo del credito ed estorsione, mantenendo i rapporti con i soggetti debitori, riscuotendo le somme dovute a titolo di interessi e/o di capitale e intervenendo in prima persona ogni qualvolta vi è necessità di porre in essere un intervento intimidatorio o un gesto violento. Allo stesso promotore e organizzatore sono state sequestrate delle armi da fuoco (una pistola Beretta calibro 6,35 browning e una carabina calibro 22 a ripetizione ordinaria con canna modificata con filettatura per innesto silenziatore corredata da cannocchiale di puntamento marco TASCO misura 4×32 e di silenziatore, di forma cilindrica).

26.10.2021 – Personale della Squadra Mobile, a seguito di attività di indagine finalizzata a individuare un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti operante nelle aree boschive, in data odierna, unitamente a sei equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia di Milano e una unità cinofila del Reparto di Milano, dava esecuzione alle Ordinanze di custodia cautelare 768/21 RGNR e n°1210/2021 RGGIP emesse dal GIP del Tribunale di Lecco in data 30.09.2021. Nel frangente si è proceduto alla cattura di quattro cittadini tutti stranieri. Contestualmente è stato anche accompagnato e identificato un altro cittadino straniero, successivamente tratto in arresto in quanto destinatario di provvedimento di “revoca di decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione ex art. 656 c°8 c.p.p. e ripristino dell’ordine medesimo” avente N.SIEP 153/2021 emesso dalla Procura della Repubblica di Pavia.

Operazioni di Polizia Giudiziaria di maggior rilievo

Nell’anno 2021 sono state espletate due operazioni di polizia giudiziaria entrambe riferite a reati di spaccio di sostanze stupefacenti.

Operazione “CASCINONE”: i risultati delle attività investigative, precedute da un importante sequestro di hashish, hanno permesso di individuare un giovane italiano, residente nel comasco. Durante l’emergenza Covid 19 e più in particolare nel periodo del “lock down”, aveva messo in atto una sorta di distribuzione di hashish presso la propria abitazione. Raccolti importanti elementi nei confronti del giovane e comunicati all’Autorità Giudiziari, la stessa ha emesso la misura cautelare in carcere, la quale è stata eseguita da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria nel mese di maggio 2021.

Operazione “EL DIDI”: nel mese di gennaio 2021, nel corso di un controllo di polizia stradale è stato arrestato un soggetto straniero, residente nel lecchese, che deteneva un panetto di hashish. Dopo la convalida dell’arresto lo stesso è stato rimesso in libertà. Durante tale periodo, è stato nuovamente monitorato dal personale della Squadra di Polizia Giudiziaria che ha accertato che continuava nella sua attività illecita, commerciando anche cocaina, che veniva proposta ai vari clienti con il classico metodo a chiamata telefonica. Al termine degli accertamenti, è stato ricostruito un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti nei territori del lecchese, (oltre 6000 cessioni, kg. 3 di cocaina spacciata e con un guadagno illecito di € 215.000). L’esito delle indagini è stato comunicato all’Autorità Giudiziaria che ha emesso nei confronti del soggetto, una misura cautelare in carcere, eseguita nel mese di luglio 2021 da personale della Polstrada di Lecco; inoltre è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente, con applicazione di tale misura a tutti i beni posseduti dall’arrestato.

Polizia Ferroviaria operazione “Lockdown”

In data 10 gennaio 2021 la Centrale Operativa Compartimentale informava che presso la stazione ferroviaria di Colico era stato segnalato il danneggiamento del treno 2895, in deposito e che avrebbe dovuto effettuare la prima corsa della mattina per Milano Centrale. Il treno, in base alla denuncia presentata da personale Trenord presso l’Ufficio Polfer di Lecco, era stato vandalizzato da ignoti tra le ore 21.30 del 09/01/2021 (ora in cui il treno era stato fermato sul secondo binario) e le 4.30 del 10/01/2021 (orario in cui era stato constatato l’accaduto). I Carabinieri di Mandello del Lario hanno quindi effettuato un primo sopralluogo, identificando alcune persone trovate all’interno della sala d’attesa della stazione ferroviaria di Colico.

Dopo aver ricevuto la denuncia, in seguito a ulteriori accertamenti, sono state rilevavate delle impronte di scarpe molto nitide ed evidenti, lasciate sulla polvere degli estintori depositata sul pavimento delle carrozze. Al fine di raccogliere elementi utili all’attività d’indagine, tramite la società Rfi si provvedeva ad acquisire le immagini del sistema di videosorveglianza installato presso la stazione ferroviaria di Colico, nonché tramite il Comando Polizia Locale di Colico, si provvedeva ad acquisire anche i filmati delle telecamere installate nelle zone limitrofe alla stazione ferroviaria. Dal Comandante della Polizia Locale di Colico si apprendeva altresì, che nella medesima notte della devastazione del treno, ignoti avevano danneggiato a Colico anche alcuni infissi e vetri del bar all’interno di un parco giochi vicino alla Stazione Ferroviaria e in quell’area erano presenti alcune telecamere anch’esse acquisite.

La visione comparativa di tutti i filmati e il confronto diretto e costante con la Polizia locale di Colico, ha portato all’individuazione di un gruppo di cinque ragazzi coinvolti nelle vicende di danneggiamento in quanto visualizzati con oggetti asportati dal treno, in circostanze temporali e comportamenti riconducibili ai fatti. Con il prosieguo degli accertamenti e dell’attività info-investigativa, si perveniva all’identificazione del gruppo dei cinque ragazzi, alcuni già noti alla Polizia Locale di Colico, altri già identificati in mirati controlli avvenuti a Colico nei giorni immediatamente successivi al fatto e in relazione alla specifica attività di indagine. Identificato il gruppo, in considerazione degli elementi raccolti e delle evidenze indiziarie. venivano richiesti alle Autorità Giudiziarie competenti l’emissione decreti di perquisizione personali e locali al fine della ricerca degli oggetti asportati dal treno, nella circostanza dell’atto vandalico, e di qualsiasi ulteriore fonte di prova.

Il 4 febbraio 2021 gli operatori della Sottosezione Polizia Ferroviaria di Lecco con il coordinamento e la collaborazione del Compartimento Polizia Ferroviaria della Lombardia di Milano, hanno dato corso ad un’operazione di polizia giudiziaria denominata “Operazione Lockdown” volta all’esecuzione di misura cautelare dell’obbligo di dimora e perquisizioni nei confronti di due maggiorenni e tre minorenni a seguito di decreti emessi dal Gip del Tribunale di Lecco, della Procura della Repubblica di Lecco e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano.

Ad esito delle perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato materiale probatorio a carico degli indagati relativi al danneggiamento e furto di oggetti del treno. In particolare, presso le abitazioni dei perquisiti venivano rinvenuti una coperta termica e un martelletto frangi vetro. Inoltre, uno dei giovani interessati veniva trovato in possesso di una agendina sulla quale erano state manoscritte delle pagine che ripercorrevano le modalità del danneggiamento del treno, nonché dei fogli con la scritta, “Knos”, la medesima rilevata sul treno danneggiato e imbrattato con numerose scritte a pennarello. Altresì, sui cellulari di alcuni dei perquisiti venivano trovati i video ritraenti gli stessi giovani in azione.

QUI TUTTI I DATI DELLA POLIZIA