Lecco ricorda La Terra morto sul Dhaulagiri, nel 2006 vinse il Carlo Mauri

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L'alpinista Simone La Terra morto sul Dhaulagiri

LECCO – “Mi ha colpito l’attenzione la recente notizia della tragica morte di Simone La Terra, 36 anni, con 5 ottomila all’attivo, impegnato in un tentativo sul Dhaulagiri – ricorda Renato Frigerio -. La memoria mi ha istantaneamente riportato indietro nel tempo. Nell’anno 2006 Simone La Terra risultò vincitore del Concorso Nazionale – Premio Carlo Mauri – e salì sul palco di piazza Garibaldi per la meritata premiazione” .

L’alpinista Simone La Terra, 36 anni, di Castiglione delle Stiviere (Mantova), è morto mentre stava scalando il Dhaulagiri (8167 metri), in Himalaya. La Terra era scomparso domenica mattina. L’alpinista italiano si trovava all’interno di una tenda a 6.900 metri quando è stato spazzato via dal vento. Il suo corpo è stato trovato lunedì mattina circa 800 metri sotto il campo.

L’alpinista Simone La Terra morto sul Dhaulagiri

 

Renato Frigerio, del gruppo Gamma, per tanti anni anima del premio Carlo Mauri, torna con la mente al 2006. I 9 componenti della giuria (Alberto Benini, Don Agostino Butturini, Pino Cappellini, Giuseppe Ciresa, Gianni Fodella, Alessandro Gogna, Eugenio Pesci, Roberto Serafin e Giorgio Spreafico) avevano assegnato il primo premio proprio a Simone La Terra, allora un giovane di 24 anni, con la sua opera “Sogni tra le nuvole: camminando sul sentiero della vita”.

La giuria aveva espresso una sintetica valutazione, motivata nel modo seguente: “L’autore si presenta con un racconto molto bello di una sua, anzi di due sue esplorazioni ravvicinate su impegnative montagne himalayane, dove ha vissuto una terribile avventura alpinistica ed ha conseguito importanti esperienze sotto l’aspetto umano”. Questo il compendio dell’opera redatto dalla segreteria del concorso: “Un giovane, che già da tempo ha assaporato le forti emozioni della montagna, forse anche a causa di un’imprevista rottura sentimentale prende la drastica decisione di ricercare nella lontana solitudine e maestosità delle montagne himalayane le motivazioni e la forza per imporre una svolta radicale alla sua vita. Trova in Nepal un’accoglienza più da ospite che da turista, e non tarda ad innamorarsi di quella popolazione, della loro cultura e della loro terra, mentre nello stesso tempo accede proficuamente a quella introspezione che si era proposto. In un soggiorno breve, vive giornate intensissime, riuscendo a scoprire un ignoto mondo incantato e la parte profonda di se stesso. Il ritorno in Italia è solo una piccola sosta per organizzare una nuova solitaria spedizione verso quelle montagne di cui si è innamorato. La nuova avventura verso le vette del Nepal, con accanto una guida portatore con cui instaura uno stupendo rapporto di stima e amicizia, viene raccontata con pregevole ricchezza espressiva, avvalendosi per di più dei numerosi episodi emozionanti che vengono vissuti unicamente da chi osa affrontare da solo le insidie delle estenuanti marce di avvicinamento e i terrificanti tentativi di conquista di una montagna che si chiama Annapurna”.

Il Concorso Nazionale di narrativa di montagna – Premio Carlo Mauri – ha avuto inizio nel 1996 e si è svolto per 16 edizioni consecutive, con frequenza annuale, fino al 2012. Quando La Terra venne a Lecco era venerdì 26 maggio 2006 in occasione delle serata di premiazione, nella centralissima Piazza Garibaldi a Lecco, un incontro festoso per celebrare la ricorrenza del decennale del premio Carlo Mauri.