MERATE – “Ho chiesto al presidente della Regione Attilio Fontana di venire al lago di Sartirana e vedere con i suoi occhi una riserva che più che naturale definirei avvelenata. La catastrofe enorme avvenuta in questi giorni ci toglie qualsiasi alibi. Ora non possiamo più restare a guardare”. Parla con passione e determinazione Stefano Simonetti, presidente della sezione lecchese della Fipsas, associazione impegnata in prima fila in questi giorni a gestire l’emergenza creata dalla moria di pesci nel lago di Sartirana.
“Sono presidente dal 2014 e posso dire e ribadire a gran voce che io e i miei pescatori ci siamo sempre battuti affinché si intervenisse per sistemare la situazione di ipertrofia riscontrata all’interno della riserva. Lo avevamo chiesto alla precedente amministrazione Massironi e lo ribadiamo anche a questa Giunta, a cui però non riconosciamo grosse colpe. Certo, non si può più perdere tempo. Il messaggio che ci è arrivato dal lago è drammatico. Rappresenta una lezione per tutti noi. Per questo ho voluto invitare Fontana qui a Merate. Perchè penso che noi pescatori siamo le sentinelle del territorio e dell’ambiente. Di fronte a quello che è successo non possiamo più fare finta di niente”.
Sono tre, secondo Simonetti, gli interventi da effettuare. “Il primo, fondamentale e prioritario, è quello della bonifica totale del lago con l’asportazione del sedimento. Bisogna poi intervenire sul canneto quanto meno con una sua riduzione al fine di ripristinare le correnti naturali del lago. Poi è necessario anche ripristinare le sorgenti naturali presenti sul fondale. In questo modo l’ecosistema potrà essere rimesso in vita”.