Parla il 47enne protagonista del violento episodio avvenuto mercoledì pomeriggio al Caffè dei Cigni
“Ammetto le mie responsabilità. E’ vero, ho spintonato la titolare del bar ma il mio gesto è stata una reazione. Non picchierei mai una donna”
OLGINATE – “Ammetto le mie responsabilità. E’ vero, ho spintonato la titolare del bar ma il mio gesto è stato una reazione. La prima ad aggredire senza motivo i bambini e me è stata lei”. Così E. B., 47enne di Olginate, racconta l’episodio che lo ha visto protagonista nel pomeriggio di mercoledì, 27 maggio, al Caffè dei Cigni a Olginate.
“Nel racconto fornito dalla testimone che ha preso in braccio mia figlia e dalla titolare stessa ci sono parecchie inesattezze – dichiara E. – Anzi, se ci fossero le telecamere sarei contento perché si potrebbe vedere cos’è successo davvero. Intanto, io nel bar non ci sono mai entrato. Sono arrivato con mia figlia di 7 anni e altri due bimbi, uno di terza e l’altro di quinta elementare. Mi sono seduto fuori all’unico tavolo libero e i bambini sono entrati per prendere il gelato. Poco dopo sono usciti dicendomi che bisognava pagare subito, così ho tirato fuori due banconote da 10 euro e le ho date a mia figlia”.
A questo punto, secondo la versione dell’uomo, i bambini non avrebbero fatto tempo a rientrare nel locale che la proprietaria sarebbe uscita con fare aggressivo: “Ha allontanato i piccoli e poi è venuta verso di me con un posacenere in mano, aggredendomi verbalmente. Io lì non ci ho più visto. Mi sono alzato e l’ho allontanata con uno spintone per difendermi, chiedendole se le sembrava il modo di comportarsi davanti ai bambini. Lei ha urlato alcune parole, l’ho spinta ancora verso l’ingresso del bar, dicendole, lo ammetto, che l’avrei rispedita al suo paese a calci in quel posto. Ero molto arrabbiato e non capivo la sua aggressività”.
Confermata la presenza di un’altra cliente che si sarebbe presa cura dei bambini: “Ha preso mia figlia in braccio – prosegue l’uomo – e un altro signore si è messo in mezzo tra me e la titolare, quindi non è vero che nessuno è intervenuto. Dopo aver recuperato mia figlia e i due bambini, ho fatto per andarmene ma la proprietaria mi ha inseguito. L’ho spintonata di nuovo, lei ha perso l’equilibrio e cadendo si è aggrappata alla mia maglia, strappandola. Prima di andare via ho tirato sì un calcio al tavolo e a una sedia, ma solo alla fine”.
L’uomo ha ammesso le sue responsabilità ma ci tiene a precisare: “Non le ho tirato nessun pugno, l’ho solo spintonata per allontanarla perché mi veniva addosso in maniera aggressiva, imprecando. Non picchierei mai una donna. Io ho reagito male perché non capivo la sua aggressività anche verso i bambini che erano con me. Inutile dire che sia mia figlia che i due amici sono rimasti molto scossi”.
Nel concludere, il 47enne ha negato di avere conti in sospeso al locale: “Ho sempre pagato tutto e anche mercoledì quando i bambini mi hanno detto che dovevo pagare prima per i gelati ho dato loro subito i soldi, poi è andata così. Leggere che avrei iniziato io mi ha fatto male, a Olginate mi conoscono, sono un padre di famiglia, ingegnere, parlo sette lingue. Non sono un violento. Questa brutta vicenda mi ha veramente rattristato. Ho contattato anche io i Carabinieri, ora vedrò cosa fare, se sporgere denuncia o meno”, ha concluso.