Stefano Valsecchi si è costituito lunedì, ma non ha ancora confessato. Giovedì l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip
La notizia della sua carcerazione è stata accolta con un sospiro di sollievo da parte della famiglia della vittima
OLGINATE – Si terrà giovedì mattina in Tribunale a Lecco l’interrogatorio di garanzia di Stefano Valsecchi, il piccolo imprenditore edile di 54 anni, accusato di aver ucciso a colpi di pistola Salvatore De Fazio, 46 anni, residente a Olginate e di aver ferito gravemente il fratello Alfredo, 50 anni, ancora ricoverato in ospedale a Varese.
Assistito dall’avvocato Marcello Perillo, l’uomo, sposato e padre di quattro figli, si è presentato lunedì al comando provinciale dei Carabinieri di Lecco per costituirsi e mettere così fine a una latitanza durata ben otto giorni. Di fronte ai militari, il calolziese non ha però proferito parola. Non ha cioè spiegato dove e come abbia trascorso i giorni in cui, dopo la sparatoria avvenuta domenica 13 settembre, subito dopo pranzo, a pochi passi dal Convento di Santa Maria La Vite, è come se fosse sparito letteralmente nel nulla, dando corpo alle più svariate ipotesi sul suo destino, dall’allontanamento in Calabria o all’estero fino anche al suicidio.
Gli inquirenti però avevano sempre ritenuto più probabile la pista che portava l’uomo a non essersi allontanato molto dalla sua residenza calolziese tanto da organizzare un mega blitz all’alba di venerdì scorso, con l’impiego di numerose pattuglie. L’imponente caccia all’uomo, avvenuta all’interno della vasta dimora di via Alla Ca’ con la perquisizione dell’abitazione e dei terreni circostanti, si era però conclusa sostanzialmente in un nulla di fatto, contribuendo a irrobustire le ansie e i timori legate a un’assenza apparsa per molti versi misteriosa e inquietante.
Lunedì invece, lo stesso Valsecchi (che ha precedenti per furto e resistenza a pubblico ufficiale) ha deciso di mettere fine al “giallo” sulla sua scomparsa, tornando a casa dalla moglie e poi prendendo contatti con l’avvocato per costituirsi.
Una notizia, quella del suo arresto, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, che è stata accolta con un profondo sospiro di sollievo da parte dei familiari di Salvatore de Fazio, che proprio sabato scorso hanno dovute dire addio al loro caro durante il funerale celebrato nella chiesa parrocchiale di Olginate.
Un dolore enorme, impossibile da lenire e ancora troppo vivo per poter essere, in qualche maniera, rielaborato. “La famiglia resta chiusa nel riserbo più stretto. Sono giorni difficili e molto complicati, caratterizzati ancora da molta confusione – si limita a dire l’avvocato Nadia Invernizzi -. Di sicuro, la fine della latitanza di Valsecchi chiude una fase e ha permesso di tirare un grosso e profondo sospiro di sollievo che però non diminuisce l’immenso dolore della famiglia”.