Quattro le persone arrestate tra cui un incensurato di 64 anni che secondo l’accusa andava a fare le rapine con la propria automobile. Gli altri sono tutti pregiudicati per reati specifici. Secondo i carabinieri a volte era il quartetto in questione ad agire, altre volte ognuno per conto proprio, magari con altri complici. Per questo, due di loro sono stati raggiunti dal provvedimento di restrizione della libertà già in carcere.
Le vicende risalgono a questa estate, quando vennero messi a segno tre colpi ad altrettanti istituti di credito di Paderno d’Adda, Cernusco Lombardone e Brivio per un bottino complessivo di 20mila e 600 euro.
Gli arrestati per il reato di rapina in concorso sono Giuseppe Tasca, il 64enne, residente a Madone, Vincenzo Cattaneo, cinquantenne di Calusco d’Adda, Alfio Scimonelli, 38enne residente a Crema e Antonio Cilente, 39enne d’Imbersago ritenuto la mente della banda. Quest’ultimi due erano già in carcere per il medesimo reato.
Le indagini da parte della compagnia dei carabinieri di Merate, guidati dal capitano Giorgio Santacroce (a sinistra nella foto) non ancora concluse cercano ora di capire se il gruppetto abbia responsabilità anche in rapine attuate in provincia di Milano, Monza e Bergamo, che per modalità e somiglianze fisiche farebbero pensare a una medesima ‘mano’. Le azioni venivano attuate sotto minaccia di un taglierino e a volto coperto da passamontagna indossati nella bussola d’entrata alle banche.
A tradire gli accusati sarebbe stato lo sportellino della benzina, mancante nell’auto usata per la fuga che nelle ipotesi dei carabinieri sarebbe la Lancia Y, di proprietà di Giuseppe Tasca.
Durante le perquisizioni in casa di Tasca e Cattaneo i carabinieri di Merate hanno trovato parrucche, timbri istituzionali (soprattutto di Comuni) contraffatti, passamontagna uno addirittura con la scritta ‘Polizia’ e altri oggetti che vediamo nella foto.