Mauro Rota, 50enne di Erve, è stato condannato dal Gup di Lecco Massimo Mercaldo alla pena di dieci anni di carcere per omicidio volontario. Il fatto avvenne il 20 settembre del 2009: Rota uccise con due colpi di fucile il lecchese Luigi Mazzoleni – all’epoca 50enne.
Per l’imputato, il sostituto procuratore Paolo Del Grosso aveva chiesto 9 anni e 8 mesi. Il giudice ha riconosciuto l’attenuante della provocazione ma non l’eccesso colposo di legittima difesa sostenuto dal legale di Rota Marcello Perillo. Secondo il difensore, quella mattina di due anni fa nella località boschiva di Neguccio, sopra Lecco, l’accusato avrebbe sparato soltanto dopo aver ricevuto a sua volta una fucilata e un colpo in pieno volto col calcio del fucile. La richiesta dell’avvocato si basava in particolare sul risultato delle perizie del medico Castiglioni e dell’esperto di balistica Massimo Mosca. In aula, Perillo ha tentato anche una ricostruzione simulata con tanto di attori, in aula. Una tesi accolta solo parzialmente: riconosciuto la provocazione (anche perché tra Rota e Mazzoleni c’erano stati dei contrasti precedenti, confermati da alcuni testimoni. Ma questo non è stato sufficiente per ottenere la legittima difesa – con la quale Rota avrebbe potuto ricevere uno sconto di pena più rilevante accanto a quello previsto per il rito alternativo.
“Ricorreremo in appello” ha annunciato l’avv. Perillo. Di parere opposto il legale dei parenti di Mazzoleni, Edoardo Fumagalli. “Una sentenza che ha considerato correttamente i fatti processuali”.
La sentenza prevede una provvisionale immediata pari a 150mila euro destinata alla moglie della vittima Sofia Losa più altri 10mila destinati alla sorella di Mazzoleni.