LECCO – La Svizzera blinda le frontiere? A subire il colpo saranno i frontalieri lecchesi, comaschi e varesini. Un risvolto che preoccupa anche il presidente della Provincia, Daniele Nava, che ha deciso di intervenire sulla questione esprimendo i propri timori.
“Lecco, ma anche Como, Varese e Sondrio sono queste le province tra le più produttive d’Italia, davanti alla goccia che fa traboccare il vaso – sottolinea Nava – Queste sono oggi le condizioni che ci si prospettano dopo l’approvazione, legittima e comprensibile, del referendum: penalizzazione dei nostri lavoratori frontalieri, aziende vessate da tassazione e norme nazionali che “scappano” nei Cantoni confinanti (determinati per l’esito del referendum), Cantoni che applicano vere e proprie politiche di attrazione per insediamenti e attività produttive italiane di confine, un’immigrazione incontrollata a fronte di posti di lavoro sempre decrescenti, con uno stato confinante, la Svizzera, che dopo il referendum applicherà invece politiche restrittive”.
“A mio parere – prosegue Nava – si rende necessario che per queste zone si applichi una legislazione speciale, senza la quale rischia il colpo mortale un territorio che non regge più questi scenari, sebbene dotato di una fitta rete di imprese e di risorse”.
Così il presidente di Villa Locatelli propone un referendum consultivo per la creazione di una zona franca con fiscalità agevolata e a immigrazione controllata.
“Sono certo che i nostri cittadini correrebbero subito a votare un’ipotesi concreta di questo tipo, anche per dare evidenza a una situazione che rischia di sfociare in un disastro sociale ed economico – conclude Nava – Non possiamo, davanti a un cambiamento di scenario internazionale così rilevante, fare finta di nulla e non tentare una soluzione tanto straordinaria quanto necessaria”.
Una proposta analoga a quella fatta in mattinata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: “Una delle questioni cruciali nei rapporti tra i nostri due territori di confine è quella della questione fiscale: noi abbiamo una pressione fiscale elevatissima, che induce molti a cercare lavoro in Svizzera, nel Canton Ticino, quindi, come abbiamo fatto con la Carta sconto benzina, chiederò al Governo di concedere alla Lombardia la possibilità di istituire delle ‘zone franche’ dal punto di vista fiscale, per diminuire la pressione fiscale e quindi consentire al mondo delle imprese di pagare meno tasse e avere la possibilità di assumere”.
“Quella di abbassare la pressione fiscale – ha spiegato Maroni – è una possibilità che non ho come governatore della Lombardia, ma penso possa essere una soluzione e ne discuterò con Enrico Letta nei prossimi giorni”.

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