Una ventina di telecamere ‘wanted‘, capaci di individuare le targhe sospette o segnalate e lanciare l’allarme alle forze dell’ordine potrebbero sorvegliare le vie di collegamento della sponda orientale del lago. Oggi in prefettura la firma tra gli enti del Patto per la sicurezza sull’area.
E’ andata per le lunghe stamane la firma della convenzione per il cofinanziamento delle telecamere intelligenti sui collegamenti che congiungono il trivio di Fuentes con Abbadia Lariana. C’era qualche incomprensione sulle cifre che riguardano l’Iva.
Se il bando lo permetterà verranno coinvolte anche Civate e la direttissima per la Valsassina.
Si tratta di un investimento in infrastrutture dal valore di 120mila euro a cui saranno chiamati a partecipare tutti gli enti che hanno aderito al Patto per la sicurezza dell’area del lago di Como, ossia dieci Comuni, la Provincia, la Regione, lo Stato con l’Anas come finanziatori. E poi tutte le forze dell’ordine per la creazione e la gestione del protocollo operativo. Alla firma oggi erano presenti tutti i vertici dal questore Bocci, alcomandante della Polstrada Russo, ai comandanti provinciali del corpo forestale Parente, dei carabinieri Riscaldati e della guardia di finanza Ciccone. Per quanto riguarda gli amministratori, accanto al prefetto siedevano il sindaco di Lecco Virginio Brivio, l’assessore provinciale alla sicurezza Luca Teti, Carlo Signorelli nella veste di sindaco di Perledo, il sindaco di Abbadia Lariana Cristina Bartesaghi, quello di Mandello Riccardo Mariani e tutti gli altri primi cittadini del lago.
A conti fatti la Regione dovrebbe mettere sul piatto 12mila euro, diecimila la Provincia, altrettanti il Comune di Lecco e poi a scendere tutte le altre amministrazioni comunali in proporzione agli abitanti fino ad arrivare a Dervio chiamato a contribuire con 500 euro.
Le telecamere wanted quando passa un veicolo ne leggono la targa e l’inviano a un database del ministero dell’Interno che raccoglie i dati di tutti i veicoli segnalati a vario titolo. Se è in transito un’auto rubata o sospetta, ha spiegato il prefetto Marco Valentini, scatta l’allarme a polizie, carabinieri, guardia di finanza e corpo forestale che interverranno.
Si tratta quindi di una nuova generazione di telecamere capaci di allertare in tempo reale. Il prefetto ha inoltre spiegato che l’idea è nata grazie alla tipologia del territorio: poche vie di fuga e due punti a sud e a nord in cui le strade si ricollegano in un unico percorso.
La sorveglianza avverrà in cinque zone e si avvarrà di almeno 18 telecamere. Tempi di realizzazione una volta strutturato e lanciato il bando e la collocazione entro la fine dell’anno.
“Le nostre zone sono interessate da un pendolarismo criminale soprattutto nel settore dei furti attuato spesso con auto rubate” – ha aggiunto Valentini. E simile videosorveglianza offrirà quindi migliori armi alla prevenzione.