“Trincea d’Europa”, imbrattati altri muri. Ecco i presunti autori

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    LECCO – Mistero risolto, a quanto pare, per la scritta comparsa negli scorsi giorni su un muro di via Grassi: stando alle informazioni raccolte, lo slogan “Castello Trincea d’Europa” sarebbe riconducibile proprio a “Trincea d’Europa”, “una comunità militante – così come spiegano gli stessi aderenti dalla propria pagina Facebook – attiva nel quartiere di Castello sopra Lecco, che ha deciso di rispondere «Presente!» alla disperata richiesta d’aiuto del vecchio continente”. Evidentemente si tratta degli stessi autori delle omonime scritte realizzate su altri muri della città, imbrattati con la vernice spray. 

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    Sempre sulla loro pagina Facebook (https://www.facebook.com/comunitamilitante.trinceadeuropa), viene spiegata l’ostilità nei confronti dell’attuale Unione Europea e dell’egemonia statunitense: “nell’immediato dopoguerra gli Stati Uniti vararono il Piano Marshall, prevedendo lo stanziamento di finanziamenti per la ricostruzione degli Stati europei a patto che si fossero costituiti in un’organizzazione sovranazionale per lo sfruttamento congiunto di questi aiuti. I nostri “alleati” comprarono, così, la sovranità del nostro continente. Da qui presero le mosse le varie comunità di cooperazione europee, che, fondendosi nei primi anni 90, diedero vita all’Unione europea, un mostro governato dalle politiche monetarie di una Banca Centrale indipendente sia dal Parlamento e sia dalla Commissione, ma diretta da istituti privati”.

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    “Abbiamo scelto di dare inizio alla lotta nel nostro stesso quartiere – si legge ancora sulla bacheca di Trincea d’Europa – perché le battaglie più importanti da combattere sono quelle che abbiamo di fronte nella vita di tutti i giorni. Aspiriamo, tuttavia, a espandere il nostro raggio d’azione, consapevoli che se ognuno accendesse il proprio animo alimenterebbe il fuoco del riscatto, perché solo dalle ceneri di quest’Europa delle banche potrà risorgere la vera Europa dei popoli: un’unione politica di una nazione libera e sovrana, cementata dalla condivisione di una storia e di una cultura millenaria”.

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    Infine, sullo stesso social network viene descritto anche il motivo dei colori rosso, bianco e nero adoperati per dipingere lo slogan comparso in via Grassi e sugli altri muri della città: “il rosso è il sangue che versarono i guerrieri per la difesa e l’espansione della comunità, il bianco è la purezza della spiritualità che ne unisce le individualità, il nero è il colore della terra lavorata da contadini e artigiani per il benessere comune. Questi tre colori formano la bandiera della Tradizione europea e ravvisano la tripartizione della sua comunità, nella quale ogni casta sociale ha pari dignità, perché ciascuno svolge il compito per cui è nato”.

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